Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Juan Pantoja de la Cruz

PITTORI: Juan Pantoja de la Cruz

Particolare del volto di Agostino

Particolare del volto di Agostino

 

 

JUAN PANTOJA DE LA CRUZ

1601

Madrid, Museo del Prado

 

Sant'Agostino monaco vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'opera di Juan Pantoja de la Cruz che raffigura sant'Agostino si trova al Museo del Prado a Madrid.

Il santo è rappresentato nelle vesti di monaco agostiniano, poiché indossa la tunica neri degli eremitani agostiniani. L'autore tuttavia non ha trascurato di attribuire ad Agostino i simboli della sua dignità episcopale. In testa porta una preziosa mitra attorno alla quale si nota un nimbo, mentre davanti troviamo un poderoso ed elegante bastone pastorale. Nella mano destra il santo tiene una penna d'oca, simbolo della sua straordinaria produzione letteraria a favore della Chiesa. Nella mano sinistra regge invece il modello di una chiesa.

Agostino rivolge lo sguardo intenso e profondo verso l'alto quasi a chiedere un suggerimento per quanto scriverà. In alto a destra un fiotto di luce sembra scendere dal cielo per illuminarlo.

Il volto del santo esprime un viso maturo segnato dal correre del tempo: una folta barba gli copre le guance e dal mento scende fino sul petto.

La figura imponente di Agostino si staglia su uno sfondo scuro segnato da una fitta vegetazione di alberi cui segue un orizzonte turbolento e nerastro che ben si intona con la tonalità scura di fondo.

Il quadro misura 262x153 cm ed è firmato con una scritta su una pietra a destra: JOANNES PANTOJA DE LA CRUZ FACLEBAT 1601. L'opera fu dipinta per il Collegio di doña María de Aragón. Il quadro perviene al Prado dal Museo de la Trinidad.

Agostino dopo il suo ritorno in Africa condusse una vita appartata prima a Tagaste nella sua città natale e poi anche a Cartagine. In questo periodo, assieme ad amici, fonda delle piccole comunità, che sono le prime esperienze di quelle che diventeranno negli anni seguenti dei veri e propri monasteri. L'iconografia agostiniana ha sempre privilegiato, specialmente alle origini della fondazione dell'ordine agostiniano nel XIII secolo la figura dell'Agostino monaco, riconoscendo nel santo l'autentico fondatore dell'ordine stesso. In queste rappresentazioni il santo appare con la tradizionale veste nera dei monaci agostiniani.

 

 

 

Juan Pantoja

Juan Pantoja de la Cruz nasce a Valladolid nel 1553. Fu allievo del famoso Alonso Sánchez Coello pittore della corte reale spagnola, nella cui bottega lavorò a lungo e certamente ben oltre il completamento dell'apprendistato. Grazie a questa preparazione diventò a sua volta nel 1588, dopo la morte del maestro, pittore di corte per il re Filippo II di Spagna. Pantoja fu principalmente un ritrattista della Casa Reale, che seguì sempre nei suoi spostamenti a Valladolid, Burgos, Lerma e all'Escorial. Ebbe modo di lavorare come ritrattista anche per numerosi membri dell'alta aristocrazia spagnola. Questa attività lo assorbì moltissimo: tra il 1600 e il 1607 dipinse ben 66 ritratti di 39 membri diversi della famiglia reale, in cui sono evidenti gli influssi del manierismo estremo e dell'arte della Controriforma. Il suo stile divenne un modello per i suoi successori, compreso Velazquez. Quando dipinse temi a carattere religioso o sacro inserì sovente i suoi benefattori nella struttura delle scene. Occasionalmente praticò anche il cosiddetto Bodegón, cioè la natura morta, e l'affrescatura di soffitti di cui tuttavia non ci è pervenuto alcun esempio. Pantoja morì a Madrid nel 1608.