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PITTORI: Ioannes Parmeniates

La Madonna tra San Giovanni Battista e Sant'Agostino: particolare di sant'Agostino

Particolare di sant'Agostino

 

 

IOANNES PARMENIATES

1520-1525

Venezia, Museo Correr

 

La Madonna tra San Giovanni Battista e Sant'Agostino

 

 

 

Quest'opera di Parmeniates che raffigura la Madonna incoronata in trono con il Bambino tra San Giovanni Battista e Sant'Agostino, è conservata nel Museo Correr a Venezia. La Vergine sta allattando il Bambino che succhia dal seno sinistro mentre guarda il fedele che sta osservando. Anche il Battista a sinistra volge lo sguardo verso lo spettatore e con la mano destra indica di guardare nella direzione della Vergine. nel cartiglio la scritta ECCE AGNUS DEI specifica chiaramente il pensiero del Battista. A destra Agostino si erge in piedi a figura intera con i suoi attributi episcopali. Indossa un ricco paramento con la stola ricamata con i volti di diversi santi. Fra le mani tiene un grosso libro e un sottile e delegante bastone pastorale. In testa porta la mitra cerchiata da un sottile nimbo proprio dei santi. Lo sfondo, assai ricco di particolari, risente ancora dell'influsso stilistico e delle modalità artistiche quattrocentesche.

 

 

Ioannes Parmeniaties

Ioannis Permeniotis è menzionato nell'Archivio di Venezia nel 1523. Firmò l'icona della Vergine in trono con San Giovanni Battista e sant'Agostino, che si trova nel Museo Civico Correr di Venezia, con le lettere latine IOANES PERMENIATES / P. Non sappiamo dove nacque né quando andò a Venezia, ma secondo i documenti dell'Archivio di Venezia "Zuan Parmeniatis depentor" pagava la sua quota alla Comunità Greca di Venezia nel 1523. A Parmeniatis vengono attribuite le icone di San Pietro, San Francesco e San Domenico nel museo d'arte di Vicenza, della Vergine nel tipo iconografico della Pietà all'Accademia di Venezia, e dell'Adorazione dei Magi in una collezione privata ad Atene. A giudicare dal corpus pittorico delle sue opere sembrerebbe aver studiato, intorno al 1500, con i grandi pittori veneziani del tempo, tra cui Giovanni Bellini e Antonio Vivarini. Questi incontri hanno avuto un impatto duraturo su di lui e lo hanno portato allo sviluppo di uno stile personale nello spirito del sincretismo veneziano. Era comunque assai abile a dipingere nello spirito della tradizione bizantina, come è possibile osservare nelle sue icone di Kastoria. La sua icona del Cristo Pantocratore è iconograficamente e tipologicamente identica a quella di San Giorgio a Venezia, che risale alla prima metà del Trecento. Queste icone erano molto probabilmente dipinte a Venezia, come commissione, e inviate a Kastoria.

Le icone di Cristo Pantokrator e la Vergine Hodegetria con le leggende Ι (ΗCOY) CX (ΡICTO) C Ο CΩΤΗΡ [Gesù Cristo il Salvatore] e Μ (ΗΤΗ) Ρ Θ (ΕΟ) Υ Η ΟΔΗΓΗΤΡΙΑ [Madre di Dio l'Hodegetria] provengono dalla chiesa di Aghios Demetrios a Eleoussa. Date le dimensioni di 96 x 69 cm e il soggetto, esse devono essere state icone "despotikes" dell'iconostasi della chiesa. Sono state dipinte nel primo quarto del Cinquecentolo e sono firmate, in basso, sul bordo d'oro, da Ioannis Permeniotis o Permeniatis: ΧΕΙΡ ΙΩ (ΑΝΝ) ΟΥ ΤΟΥ ΠΕΡΜΕΝΙΩΤ (ΟΥ) [dalla mano di Ioannis Permeniotis].