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PITTORI: Pozzi di Puria

Sant'Agostino Dottore della Chiesa a Castello Valsolda

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

 

 

POZZI DI PURIA

1590-1598

Castello Valsolda, chiesa di san Martino

 

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

 

 

 

Nell'intradosso dell'arco del presbiterio della chiesa di san Martino a Castello Valsolda è raffigurata l'Assunzione della Vergine, affiancata dai quattro Dottori della Chiesa, i santi Girolamo e Gregorio, Agostino ed Ambrogio.

Ambrogio è riconoscibile per il flagello nella mano sinistra, mentre Agostino non rivela particolari attributi tipici della sua iconografia. Indossa il piviale episcopale, in testa porta la mitra e con la mano sinistra regge il bastone pastorale. Il suo viso ha un aspetto ancora giovanile con una folta barba nera a pizzetto che si allunga dal mento. Un nimbo dorato gli avvolge la testa. Il suo sguardo è devotamente rivolto all'immagine della Vergine che viene assunta in cielo. Altre figure di santi incorniciano la scena che ha per protagonisti Agostino e Ambrogio, le cui vicende milanesi ebbero un ruolo fondamentale nella conversione di Agostino. Impreziosiscono il presbiterio un coro ligneo del 1622 e l'altare in marmo di Carrara realizzato nel 1781 in sostituzione del seicentesco altare in legno. L'opera fu completata solo nel 1840 con l'aggiunta di un piccolo tempietto su disegno di Carlo Fontana, nipote del più celebre Paolo Fontana di Castello architetto di corte del principato di Lituania.

La chiesa parrocchiale di san Martino fu costruita nel corso del Quattrocento e in seguito fu ampliata su ordine di san Carlo Borromeo per adeguarsi alle nuove normative in materia religiosa decretati dalla Controriforma. La chiesa fu eretta a parrocchiale nel 1602 dal cardinale Federico Borromeo, staccandosi dalla chiesa di S. Mamete. L'interno della chiesa conserva un ricco apparato decorativo, con opere d'arte che testimoniano la straordinaria vivacità artistica della Valsolda. La struttura della chiesa è a navata unica con tre ampie cappelle laterali: attraverso l'arco trionfale si accede al presbiterio, che mantiene lai forma rettangolare dell'antica chiesa. Nella finestra della controfacciata è decorata a mosaico la scena di san Martino di Tours che dona metà del suo mantello ad un povero, opera di Carlo Forni di Castello del 1928.

Gli affreschi della volta e delle pareti del presbiterio sono opera della bottega dei fratelli Pozzi di Puria Valsolda e furono realizzati tra il 1590 e il 1600 con uno stile che rimanda alla lezione milanese di Camillo Procaccini. Sulla volta sono raffigurati i Dodici Apostoli, intenti ad osservare al centro la figura del Cristo trionfante e, più sotto, sulle pareti, sono illustrate alcune scene della vita di san Martino. Nel registro inferiore gli affreschi narrano le storie di Cristo e della Vergine Maria. A lato della scena si vede san Pietro da Verona in veste di protettore dei due committenti del dipinto, a conferma della connessione tra il santo martire e Stefano Confalonieri, signore del castello e mandante del suo omicidio.