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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Francesco PrimaticcioPITTORI: Francesco Primaticcio
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
FRANCESCO PRIMATICCIO
1541-1544
Fontaine-Chaalis, cappella di Santa Maria
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Lo stemma del cardinale Ippolito d'Este, abate commendatario dell'abbazia di Chaalis, è stato decorato sulla volta a costoloni del coro nella cappella di Santa Maria nell'abbazia di Chaalis. Nelle sezioni della volta a vela della navata hanno trovato posto le figure dei santi Gregorio Magno, a sinistra, e Agostino, a destra. Quest'ultimo, dall'aspetto vegliardo, con una folta barba bianca, regge fra le mani un grande libro aperto che sta leggendo con attenzione. Il "programma iconografico" di questi affreschi mostra nella parte superiore Dio Padre in tutta la sua gloria circondato da un cerchio di cherubini. Più basso è rappresenta l'Annunciazione. Sotto le volte e le volte della navata sono collocati gli affreschi dei Padri della Chiesa, degli Evangelisti e degli Apostoli.
La cappella che conserva questo dipinto, era riservata agli uffici privati dell'abate e venne costruita tra il 1245 e il 1255. Una galleria di tredici portici collegava questa cappella al vecchio palazzo dell'abbazia. Il suo stile è simile ad altre cappelle dell'epoca, quali la Sainte-Chapelle del Palazzo della Città, la cappella del castello di Saint-Germain-en-Laye o quella dell'abbazia Saint-Germer-de-Saint-Germain. La sua struttura architettonica comprende una breve navata con due campate, una volta quadripartita e un'abside a cinque lati sormontata da una volta a sei costole. Le parti superiori delle pareti sono interamente composte da grandi finestre che comprendono da tre a quattro lancette e tre quadrilobate. All'esterno, l'ingresso ha un portale lobata sormontato da un rosone ardente risalente al XV secolo.
Gli affreschi che decorano le pareti e il soffitto della cappella esprimono la grandezza del committente: il Cardinale d'Este. Presente alla corte di Francesco I a Fontainebleau, il cardinale deve aver fatto conoscenza con Primaticcio chiedendogli di ornare la cappella dell'abbazia. Pur essendo attestato da lungo tempo lo stile di Primaticcio, l'attribuzione a lui dei dipinti è recente. Solo durante i lavori di restauro gli specialisti sono stati in grado di assegnare gli affreschi a Primaticcio, quantunque siano state riconosciute altre mani di collaboratori.
L'abbazia reale di Chaalis è un'antica abbazia cistercense situata a Fontaine-Chaalis che ha oltre sette secoli di storia. Francesco I chiamò in Franciail cardinale Ippolito d'Este di Ferrara (1509-1559) e lo nominò "comandante" di Chaalis. Il cardinale Ippolito d'Este, giovane vescovo di Milano, si innamorò da questo luogo e intraprese la committenza degli affreschi che adornano la cappella. Nel diciottesimo secolo furono costruiti nuovi edifici per chiostri sotto la direzione di Jean Aubert, architetto delle grandi scuderie di Chantilly e Palais Bourbon a Parigi. L'ala nord di questo nuovo chiostro sarà trasformata in un castello nel XIX ° secolo.
Francesco Primaticcio
Francesco Primaticcio, detto il Bologna, nacque nella città felsinea nel 1504. Allievo di Giulio Romano, con cui lavorò nella decorazione del Palazzo Te a Mantova tra il 1526 e il 1530, fu fortemente influenzato anche dalle opere giovanili del Parmigianino. Nel 1532 si recò al castello di Fontainebleau su invito del re Francesco I di Francia, dove collaborò col Rosso Fiorentino. Alla sua morte, nel 1540 gli successe nella carica di "sovrintendente", e nel 1533 già dirigeva la squadra che aveva il compito di decorare le camere del re e della regina nel castello di Fontainebleau. Purtroppo gran parte dei suoi lavori venne distrutta o rovinata da restauri e interventi vari. Nel 1540 Primaticcio si recò a Roma per ricavare calchi dalla collezione di statue del Cortile del Belvedere. In Francia lavorò per quattro sovrani: Francesco I, Enrico II, Francesco II e Carlo IX. L'incisione a stampa dei suoi modelli fu fondamentale per la diffusione in Francia del gusto manieristico italiano. Tra le sue opere vanno ricordate Il rapimento di Elena (Londra) e Ulisse e Penelope (New York, collezione Wildenstein). Nel restauro del suo autoritratto la rimozione della tela di rifodero fece scoprire sul retro una scritta di sua mano che dice così: «Monsign.r Franc.co Primaticcio, dito il Bologna in / Francia pitore et, questo, è il sua ritrato de sua / mano quand'era di questa età».
Primaticcio morì a Parigi nel 1570.