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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Procaccini Ercole il VecchioPITTORI: Procaccini Ercole il Vecchio
Agostino fra il sangue di Cristo e il latte della Vergine
PROCACCINI ERCOLE IL VECCHIO
1515-1595
Bologna, Pinacoteca Nazionale
Agostino fra il sangue di Cristo e il latte della Vergine
L'opera di Ercole Procaccini il Vecchio, conservata alla Pinacoteca di Bologna si inserisce in un filone della iconografia agostiniana di recente data. L'episodio è relativo a una leggenda che nasce probabilmente nell'Italia centrale.
Essa trae spunto da passi delle sue meditazioni: il santo è presentato innanzi al Cristo crocefisso ed alla Vergine, mentre, pregando, si domanda: "Hinc a vulnere pascor", e, volgendosi verso Maria, soggiunge: "Hinc lactor ab Ubere", concludendo: "Positus in medio quod me vertere nescio, Dicam ergo Jesu Maria miserere". Lancillottus scrive, riportando parole apocrife di Agostino: "Positus in medio quo me vertam nescio. Hinc pascor a vulnere, hinc lactor ab ubere."
Ercole Procaccini
Nato probabilmente a Bologna nel 1515, Ercole Procaccini detto il Vecchio sviluppa la sua prima attività nella regione d'origine dove entra in contatto con la pittura della tarda Controriforma emiliana. Le sue prime opere sono eseguite a Bologna, poi nel 1586 si trasferisce a Milano con i due figli Giulio Cesare e Camillo, entrambi pittori, che avranno un ruolo di primo piano nello sviluppo nell'arte lombarda del primo Seicento. La sua arte fa di lui un pittore manierista italiano. Continuerà a lavorare con intensità fino alla morte che sopraggiunse a Milano nel 1595.