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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Pittore TizianescoPITTORI: Pittore tizianesco
Madonna con il Bambino e i santi Girolamo, Agostino, Nicola da Bari e Andrea
PITTORE TIZIANESCO
XVI secolo
Venezia, san Marco
Madonna con il Bambino e i santi Girolamo, Agostino, Nicola da Bari e Andrea
Quest'opera è attribuita a un pittore della cerchia di Tiziano. Artista innovatore e poliedrico, maestro con Giorgione del colore tonale, Tiziano Vecellio fu uno dei pochi pittori italiani titolari di una vera e propria azienda, accorto imprenditore della bottega oltre che della sua personale produzione, direttamente a contatto con i potenti dell'epoca, suoi maggiori committenti. Il rinnovamento della pittura di cui fu protagonista, assieme ai suoi seguaci ed epigoni, si basò, in alternativa al michelangiolesco «primato del disegno», sull'uso personalissimo del colore.
In questa tela il Pittore tizianesco ha raffigurato un quadro denso di personaggi, facilmente riconoscibili attorno alle due figure centrali della Vergine con il braccio il Bambino. Alla sua destra troviamo i santi Girolamo (con la porpora cardinalizia, anziano e barbuto con un libro aperto in mano e un leone ai suoi piedi), Agostino (raffigurato come Vescovo, dall'aspetto giovanile e una folta barba nera), mentre a sinistra si riconoscono san Nicola da Bari e Andrea (che regge fra le braccia la sua croce). Dipinto a olio la tela si presenta con le dimensioni di cm 80x104,5.
La devozione per la Vergine fu un carattere specifico dell'ordine agostiniano. Già Agostino, nei suoi scritti, esaltò le virtù, affermando inseparabile la sua azione da quella di Cristo e proponendola come modello per tutti i credenti. Agostino si fece veicolo di precisi contenuti dottrinari che ebbero lo scopo di confutare le tesi eterodosse diffuse a quei tempi. Agostino ribadì ripetutamente e con chiarezza i concetti della maternità fisica e insieme divina di Maria nonché la sua verginità, che ne fanno il simbolo della Chiesa, nello spirito vergine, per integrità e pietà, e madre nella carità.
Dei tre vangeli sinottici quello che parla più diffusamente di Maria è il Vangelo di Luca. Vi si racconta che Maria viveva a Nazaret, in Galilea e che, promessa sposa di Giuseppe, ricevette dall'arcangelo Gabriele l'annuncio che avrebbe partorito il Figlio di Dio (Lc. 1, 26-38). Ella accettò e, per la sua totale fedeltà alla missione affidatale da Dio, è considerata dai cristiani il modello per tutti i credenti. Lo stesso Vangelo secondo Luca racconta la sua pronta partenza per Ain Karem, per aiutare la cugina Elisabetta, anziana, incinta di sei mesi.
Da Elisabetta è chiamata "la madre del mio Signore". Maria le risponde proclamando il Magnificat: « Allora Maria disse: L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.» (Lc. 1, 46)