Contenuto
Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinqueccento: Jacopo SiculoPITTORI: Jacopo Siculo
La Madonna Assunta consegna della Cintura ai santi
apostoli, Agostino, Monica, Nicola da Tolentino,
Caterina d'Alessandria e Paolo
JACOPO SICULO
1544
Leonessa, chiesa S. Pietro
La Madonna Assunta consegna della Cintura ai santi apostoli, Agostino, Monica, Nicola da Tolentino, Caterina d'Alessandria e Paolo
Questa bella tavola di Jacopo Santoro detto il Siculo per le sue origini si trova nella chiesa di san Pietro a Leonessa. In una grandiosa composizione cinquecentesca, l'autore ha voluto raffigurare la Vergine Assunta assunta in cielo dopo aver abbandonato il sepolcro che appare vuoto nella fascia inferiore affollata da personaggi e santi.
La Vergine, dall'alto della nube che le fa da trono, distribuisce la sacra cintura della fedeltà ai santi apostoli, Agostino, Monica, Nicola da Tolentino, Caterina d'Alessandria e Paolo, che sono disposti attorno alla tomba con lo sguardo rivolto verso il cielo.
Monica è raffigurata a destra in ginocchio mentre sta pregando. Indossa il nero saio delle monache agostiniane. All'atra estremità a sinistra in ginocchio sono san Nicola da Tolentino, vestito con la tunica nera degli eremitani e sant'Agostino. Quest'ultimo, con una folta barba che gli copre il viso, indossa il piviale episcopale sopra la tunica nera, che emerge dal collo.
Lo sguardo dei tre santi agostiniani e rivolto con devozione verso l'alto ad incontrare la figura della Madonna.
Eretta dagli agostiniani nel 1467 per il loro convento, la chiesa di San Pietro si affaccia sulla piazza principale di Leonessa. Il convento presenta un bel loggiato quattrocentesco su due piani. La facciata della chiesa è in pietra rosa locale ed è affiancata da un imponente campanile gotico. All'interno una scala conduce alla cripta medievale, l'antica chiesa di Santa Maria della Pietà e delle Grazie, dotata di due cappelle absidate. L'interno è stato rimaneggiato in stile barocco, ha una navata e ospita una rarissima rappresentazione della Madonna incinta, la “Madonna del Parto”, attribuita al pittore seicentesco Alessandro Turchi detto L'Orbetto.
Altre opere conservate sono una tavola cinquecentesca di Giacomo Siciliano intitolata all'Assunta e una tela di Giovanni Lanfranco rappresentante la Madonna col Bambino fra i Santi Carlo, Caterina e Agostino. La chiesa, costruita sul perimetro della più antica chiesa cittadina, rappresenta l'estremità del borgo sulla linea dritta che dalla Porta Spoletina attraversa e struttura la città come la spina dorsale di un pesce, la caratteristica forma dell'impianto urbano angioino.
Jacopo Siculo
Giacomo Santoro, meglio conosciuto come Jacopo Siculo per le sue origini, nasce a Giuliana verso il 1490. Comincia la sua attività di pittore in Sicilia e, in particolare, sembra che abbia studiato a Palermo ed a Sciacca. Ancora giovane si trasferisce a Roma, dove si presenta con lo pseudonimo di Jacobus Siculus. In questa città lavora presso alcune chiese eseguendo vari affreschi. Nel 1524 firma la pala d'altare del Battesimo di Gesù per la Chiesa di S. Giovanni Battista ad Aspra in provincia di Rieti. Poco dopo lo troviamo a Spoleto, nel perugino. dove diventa abbastanza conosciuto ed ottiene parecchie commesse anche in diverse parti d'Italia. A Spoleto decora nel duomo la cappella dell'Assunta mentre a Norcia i Frati Minori Osservanti del convento dell'Annunziata gli commissionano nel 1541 la pala d'altare dell'Incoronazione della Vergine e Santi.
Un suo pregevole dipinto, che raffigura l'assunzione di Maria, arreda la parete di fondo dell'Altare Maggiore della chiesa di S. Pietro a Leonessa in provincia di Rieti. A Vallo di Nera nel 1536 ha dipinto il catino dell'abside della chiesa di San Giovanni Battista con una Dormitio Virginis che richiama la Legenda aurea di Jacopo da Varagine e la punizione degli Ebrei. Questi dipinti sono di grande importanza non solo artistica ma anche storica in quanto, raccontano, nella Dormitio Virginis della Madonna, un avvenimento poco rappresentato nei dipinti del soggetto. Nel catino è raffigurato l'Onnipotente, l'Annunciazione sotto lo stemma del comune di Spoleto. Sulla sinistra i santi Sebastiano e Rocco. Nel sottarco sono raffigurati il Battesimo del Cristo, gli Evangelisti e i dottori della chiesa. Sullo sfondo a sinistra un dipinto raffigurante il castello di Vallo. Un'altra sua importante opera è la pala di San Mamiliano a Ferentillo che risale al 1537. Muore a Rieti nel 1544,