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PITTORI: Maestro di Sillegny

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI SILLEGNY

1525-1550

Sillegny, chiesa di san Martino

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'affresco che riproduce sant'Agostino, indicato con il cartiglio in gotico Sancte Augustine, si trova a Sillegny, nella chiesa di san Martino.

Il santo vi è raffigurato nella dignità episcopale con nella mano destra il bastone pastorale impugnato con autorevolezza. Nella mano sinistra Agostino regge un libro aperto. In testa porta una mitra elegante quanto semplice, coronata dal nimbo dei santi. Il volto di Agostino è alquanto stilizzato con un aspetto decisamente giovanile. La figura del santo risalta molto bene sullo sfondo rossastro di un grande tendaggio che si snoda alle sue spalle.

Per la ricchezza delle pitture la chiesa è stata soprannominata la Cappella Sistina della Seille. La sua navata principale fu costruita nel Quattrocento. La chiesa fu dunque edificata in stile gotico con una massiccia torre fortificata che veniva utilizzata per proteggere gli abitanti nei tempi difficili. Le pareti sono ancora oggi decorate con affreschi straordinari che risalgono a varie epoche che si estendono dal 1460 al 1540.

 

Sillegny si trova nella Valle della Seille, una pianura alluvionale lungo il fiume Seille che scorre vicino al villaggio. A ovest il massiccio della Côtes de Moselle domina la regione.

A ovest del villaggio lungo la foresta dei Sei Cantoni scorreva la strada romana che collegava Lione a Treviri. Vicino a questa strada sono state trovate le rovine di una villa romana. Nell'XI secolo Sillegny apparteneva all'abbazia di Saint Pierre e un secolo dopo al vescovato di Metz. Nel 1226 il nome della città cambiò mutandosi in Sulincium. Nel 1246 il vescovo Jacques cedette il villaggio all'abbazia di Santa Marie, ma la diocesi mantenne il possesso della chiesa di san Martino fino alla Rivoluzione francese. Nel 1635, alla fine della Guerra dei Trent'anni, Sillegny fu quasi distrutta dagli svedesi e la chiesa divenne un luogo di pellegrinaggio.

La eccezionalità della chiesa è costituita dagli affreschi che coprono gran parte delle pareti interne. Questi affreschi rappresentano scene religiose, santi e santi. La tradizione racconta che nel 1540, su richiesta del sacerdote del villaggio, un pittore italiano itinerante decorò la chiesa con dipinti del Vangelo e della Bibbia. Ancora oggi diverse sono le ipotesi sull'identità degli artist di questi dipinti lavorati con l'uovo e la colla. La loro realizzazione stata è talvolta attribuita a pittori inviati dalle suore del Chiostro di Saint-Marie-aux-Nonnains di Metz.