Contenuto
Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Antonio StabilePITTORI: Antonio Stabile
Deposizione di Cristo con i santi Agostino e Giovanni Battista
ANTONIO STABILE
1569
Tramutola, chiesa della Santissima Trinità
Deposizione di Cristo con i santi Agostino e Giovanni Battista
Per la formazione artistica di Stabile fondamentale fu il suo rapporto con Leonardo Grazia da Pistoia, di cui Antonio dovette frequentare la bottega a Napoli, verosimilmente negli anni cinquanta del Cinquecento.
Stabile studiò a fondo la produzione pittorica napoletana e lucana di Leonardo Grazia, come dimostra ad esempio l'ispirazione alla figura del Precursore nel trittico del toscano nella Cattedrale di Tricarico in uno dei pannelli dell'impressionante Pietà e santi (1569) nella chiesa della Trinità di Tramutola. Il pittore potentino opera, insieme al fratello Costantino, nella seconda metà del Cinquecento quando, tramontato il Rinascimento e con esso la concezione meramente estetica dell'opera d'arte, la pittura e tutta l'arte in genere assurgono a valore strumentale del pensiero controriformista. Le sue tele sono di chiara impronta manierista, realizzate sulla ripetizione iconica e sulla sintesi formale; sono rappresentazioni di repertorio, astratte e congelate, dai colori brillanti che conferiscono un senso di estraneità e fissità all'immagine e che, al contempo, lungi dal soddisfare il senso del bello, favoriscono la diffusione di un messaggio preciso nelle coscienze dei fedeli.
Tra le opere datate, quella più antica attribuita al pittore potentino è il polittico nella chiesa della Trinità di Tramutola che risale al 1569. Esso è composto da due ordini, incorniciati da una ricca ed elaborata intelaiatura lignea con colonne e trabeazioni scolpite. Nell'ordine inferiore troviamo rispettivamente al centro e ai due lati una Deposizione, sant'Agostino e san Giovanni Battista, mentre nell'ordine soprastante tre arcate (di maggiore ampiezza la centrale) racchiudono la Pentecoste (al centro), l'Annunciata e l'Angelo annunciante. La figura di Agostino si presenta giovanile in paramenti episcopali, con la mitra in testa e il bastone pastorale nella sinistra. In questo polittico già si trova un saggio di quello che è lo stile peculiare di Antonio Stabile: immagini bloccate, congelate, prive di emozioni e sentimenti seppur raffigurate in momenti di grande emotività, quali il Compianto o la Pentecoste; uno stile semplificato nel disegno, minimalista.
Vi è inoltre, soprattutto nella Deposizione, una forte sensibilità fiamminga, percepibile nelle ombreggiature scure del corpo di Cristo, nelle membra ossute e livide, nella luce giallognola che incupisce la tavolozza variegata. Il polittico di Tramutola è il frutto di un percorso che vede impegnato Antonio nell'arco di tutto o gran parte del sesto decennio del Cinquecento.
Antonio Stabile
Sappiamo che si stabilì a Napoli dal 1528 al 1544 circa, anno in cui eseguì la Presentazione al Tempio per il Convento di Monte Oliveto, poi sostituita dalla tela con lo stesso soggetto del Vasari, e che fu discepolo del Penni. In seguito si è aperto agli influssi di Perin del Vaga e di Jacopino del Conte. A Napoli realizzò gli affreschi nel chiostro del monastero del Carmine, di cui non resta traccia, la Presentazione al Tempio in Monte Oliveto, il San Michele Arcangelo in Santa Maria del Parto nel 1542, cui si collegano la Madonna, il Bambino, Santa Elisabetta e San Giovannino e la Madonna, il Bambino e San Giovannino dei depositi della Galleria Borghese a Roma, il Martirio di Santa Caterina in San Domenico Maggiore.
Negli ultimi anni della sua attività si verificarono a Napoli due fatti notevoli che lo indussero a lasciare Napoli per cercare fortuna altrove: la breve ma intensa attività, tra il 1544 e il 1545, di Giorgio Vasari e l'arrivo, tra il 1547 e il 1548, di Pedro de Rubiales.