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PITTORI: Tamaroccio Cesare

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino

 

 

TAMAROCCIO CESARE

1500-1524

Bologna, chiesa di S. Giacomo Maggiore

 

Sant'Agostino

 

 

 

Questa rappresentazione di sant'Agostino è stata realizzata con la tecnica ad affresco. E' una delle figure dei quattro Santi nelle nicchie ai lati dell'altare che sono opera, probabilmente, di Cesare Tamaroccio, un pittore che appartiene alla cerchia dei pittori della scuola bolognese del XV-XVI secolo.

Il santo è stato raffigurato con in mano un libro aperto che sta leggendo. Un ampio mantello gli copre il corpo e con la sinistra, impugna un bastone. Sul capo si nota un'aureola, mentre il viso di Agostino è quello di un uomo già anziano con una folta barba che gli scende dal mento fin sul petto.

L'opera è localizzata nella chiesa agostiniana di San Giacomo Maggiore a Bologna nella cappella Bentivoglio. Questa Cappella fatta costruire dalla famiglia importante Bentivoglio e costituisce uno dei più bei monumenti del primo Rinascimento. Iniziata da Annibale Bentivoglio nel 1445 venne terminata da Giovanni II nel 1486. Sempre Giovanni II tra il 1447 e il 1481 fece costruire un elegante portico per congiungere la chiesa con l'Oratorio di santa Cecilia. La pianta della cappella è a forma quadrata ed è coperta da una cupola, mentre il presbiterio è sostenuto da colonne di marmo rosso. Sull'altare si può ammirare la pala di Francesco Francia (Madonna col Bambino e Santi), mentre le pareti sono decorate con tre grandi tele dipinte da Lorenzo Costa. Si tratta di dipinti di notevoli dimensioni che raffigurano la Madonna in trono con la famiglia di Giovanni II Bentivoglio, Il Trionfo della Fama e Il Trionfo della Morte. Sempre del Costa, e forse del Chiodarolo, sono gli affreschi delle lunette.

Il pavimento presenta la particolarità di mattoni a forma esagonale smaltati in bianco, dipinti di viola, di verde e d'azzurro. Dalla decorazione, piuttosto consumata, si intuiscono i disegni araldici che alludono ai Bentivoglio, il cui stemma compare anche sulle piastrelle di maiolica intorno all'altare. Sulle ante del cancello una scritta ricorda che Giovanni II dedicò la cappella a S. Giovanni Evangelista e alla Beata Vergine.

 

 

Cesare Tamaroccio

E' probabile che Cesare Tamaroccio sia originario della città di Bologna e che abbia partecipato alla decorazione dell'oratorio di Santa Cecilia, il cantiere più vitale della pittura bolognese di inizio Cinquecento (1505-1506). Alla sua affrescatura presero parte, tra gli altri, anche Lorenzo Costa, Francesco Francia e Amico Aspertini. Nella sua attività Tamaroccio segue con fedeltà modelli di Lorenzo Costa, ma vi esprime una delicatezza nel modellare gli incarnati e pone un'attenzione al paesaggio tipici del primo decennio del Cinquecento. I volti sereni dei suoi personaggi, le vedute paesaggistiche e i dettagli alla moda, rivelano un dialogo molto stretto con la pittura bolognese. Fu attivo principalmente a Bologna e Ferrara.