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PITTORI: Maestro salentino

Sant'Agostino vescovo

Sant'Agostino vescovo

 

 

MAESTRO SALENTINO

1518

Taranto, chiesa di sant'Agostino

 

Sant'Agostino vescovo

 

 

 

Ubicata nel modesto vicolo sant'Agostino, nei pressi del pendio La Riccia, la chiesa di sant'Agostino si presenta con una facciata settecentesca dalla semplice struttura architettonica che richiama la sensibilità Rococò. Scarsi sono i documenti relativi alla sua fondazione, tuttavia si ipotizza che la data di costruzione di questo complesso sia da collocare al 1402, quando i padri Agostiniani si insediarono a Taranto. L'edificio sarebbe sorto sulle rovine di un tempio pagano.

La facciata della chiesa, entro due nicchie, conserva le statue di sant'Agostino e di santa Monica, scolpite nella pietra locale facilmente lavorabile. La chiesa ha una sola navata e presenta un presbiterio rettangolare separato dalla navata da un arco trionfale. Le pareti interne sono scandite da paraste composite sormontate da un cornicione, sopra cui si aprono cinque finestroni. Una lapide all'ingresso ricorda che la chiesa è stata riaperta nel 1956 dopo 29 anni di chiusura, grazie all'interessamento di monsignor Bernardi. Attualmente sono presenti tre cappelle per lato. La prima a destra, è dedicata a sant'Antonio da Padova e per lungo tempo la sede che ospitò la Reale confraternita di sant'Antonio di Padova dal 1809 al 2009. In origine tuttavia l'altare era dedicato a santa Maria delle Grazie. La seconda cappella conserva un crocifisso con il Cristo morente e fu costruita dalla famiglia Calò.

Nella terza cappella si trovava una statua della Madonna della Pace, cui era dedicata l'omonima confraternita. Sul lato opposto esistono altrettante cappelle: la prima è dedicata a san Nicola da Tolentino, primo santo dell'ordine eremitano, dove ha sede la Confraternita di san Nicola da Tolentino e della Sacra cintura. Nei secoli passati era dedicata alla Madonna della Cintura. E' presente anche l'altare del suffragio o del Sacro Cuore di Gesù, dove è conservata un interessante lavoro in cartapesta leccese opera del Guacci che raffigura Gesù e le anime del Purgatorio. L'arcivescovo Metropolita di Taranto, Mons. Luigi Benigno Papa, con decreto di nomina del nuovo Rettore, nel 2010 ha riaperto la chiesa di sant'Agostino mantenendo lo status di Rettoria, affidandola a don Désiré Mpanda Kazadi, il giorno 28 agosto memoria liturgica di Agostino.

 

La nicchia dove è conservata una statua mutila di Agostino si trova a sinistra del portale d'entrata alla chiesa. Il santo vi compare nella sua dignità episcopale con la mitra in testa sormontata da una conchiglia di gusto rinascimentale. Nella mano destra probabilmente reggeva il bastone pastorale o un libro, che sono andati perduti. Sotto il mantello del piviale si può notare la presenza della tunica dei monaci agostiniani caratterizzata dalla presenza della cintura di cuoio al fianco. Il volto del santo è abbozzato senza tante pretese artistiche e manifesta comunque una vivida partecipazione emotiva. Le guance sono arricchite da una foltissima barba riccioluta.

Nella nicchia a destra si trova la statua di santa Monica, che si è meglio conservata nel tempo. La santa indossa l'abito delle monache agostiniane in un dinamico volteggiare di panni. Appoggia il piede sinistro su una sfera e volge lo sguardo al visitatore. Ai suoi piedi un bambinello arricchisce la scena.

 

Il convento agostiniano annesso alla chiesa fu fondato sempre nel 1402 prima fuori della città sotto il titolo di S. Cataldo e poi, nel 1518 all'interno delle mura cittadine, sotto quello di sant'Agostino. Il convento appare citato per la prima volta nei registri generalizi solo nel 1492 e verso la fine del 1517 l'allora Generale dell'Ordine Egidio da Viterbo, celebre riformatore e umanista, e da pochi mesi nominato Cardinale, considerava il convento di Taranto come la sede più adeguata per celebrare l'imminente Capitolo provinciale pugliese «atque si erit celebrandum volumus ut in Taranto celebretur, ita civibus volentibus»