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PITTORI: Giovanni Battista Tinti

La Vergine con il bambino e il mistero della Passione

La Vergine con il bambino e il mistero della Passione

 

 

TINTI GIOVANNI BATTISTA

1588

Tolosa, Museo des Augustins

 

La Vergine con il bambino e il mistero della Passione

 

 

 

L'opera di Giovanni Battista Tinti che raffigura La Vergine con il bambino e il mistero della passione è conservata a Tolosa nel Museo degli Agostiniani e venne dipinto nel 1558.

Realizzato con la tecnica della pittura a olio su tela, il quadro misura in altezza 2,54 m e in larghezza 1,56. Il soggetto dell'opera rappresentato costituisce una scena biblica, dove appaiono diversi personaggi: al centro troviamo la Vergine con il Bambino fra le braccia, san Giuseppe al suo fianco e sant'Agostino alle sue spalle. A sinistra un angelo mostra la corona di spine quale strumento della Passione. E' in compagnia di san Giovanni Battista e di un bambino. Alle loro spalle il panorama è arricchito dalla presenza di un albero e da una nuvola. Gesù bambino è presentato nudo e cadavere.

Agostino vi appare in qualità di vescovo, con la mitra in testa e il bastone pastorale ritto in piedi impugnato dalla mano destra elegantemente inguantata. L'opera proviene dalla chiesa dei cappuccini di Savona ed aveva una destinazione pratica di tipo votivo dedicato alla adorazione della Vergine.

 

 

Giovanni Battista Tinti

Noto anche come Giambattista Tinti, questo pittore nacque a Parma all'inizio del 1558.

Allievo a Bologna di Orazio Samacchini e Pellegrino Tibaldi, il suo stile appartiene alla corrente della scuola manierista.

Tornato a Parma, nella esecuzione delle sue opere si ispirò soprattutto al Correggio e al Parmigianino.

Nel 1588 ottenne la commissione di affrescare la chiesa di Santa Maria degli Angeli a Parma. L'anno successivo dipinse quella che viene considerata la sua opera più importante: è la pala d'altare nel transetto superiore sinistro della cappella dell'Assunta del Duomo di Parma che raffigura l'Assunzione della Vergine. Nel 1595 diede corpo agli affreschi nella chiesa di San Prospero a Reggio Emilia, nei sottarchi che immettono al Paradiso di Camillo Procaccini. Tipico del suo stile pittorico è il cromatismo vivace e brillante, che egli apprese e fece propri probabilmente osservando artisti di Scuola fiamminga, come Bartholomäus Spranger e Denijs Calvaert, attivi a Parma e Bologna nel periodo della sua attività artistica.

Morì a Parma nel 1604 a soli 46 anni.