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Sant'Agata e sant'Agostino
ANONIMO UMBRO
1507-1508
Montefalco, Chiesa di S. Illuminata
Sant'Agata e sant'Agostino
L'affresco che raffigura in una nicchia sant'Agata e sant'Agostino è conservato nella chiesa di santa Illuminata a Montefalco.
Questa chiesa fu fatta costruire dagli Agostiniani della congregazione di Lombardia nel 1491, sul luogo del duecentesco «reclusorio di Damiano» così chiamato dal nome del fondatore che vi segregò le figlie Giovanna e Chiara (la futura santa).
Verso il 1280 la comunità imposta da Damiano si trasferì poco lontano, dove oggi sorge il Monastero di Santa Chiara: nell'edificio abbandonato si formò una nuova famiglia religiosa, che, nel 1302, ebbe la regola di sant'Agostino. Annesso al reclusorio fu costruita alla fine del Quattrocento una bella chiesetta rinascimentale, di stile lombardo, con facciata in cotto preceduta da un portichetto che protegge il portale d'ingresso, con architrave datato 1500, sormontato da un affresco di Francesco Melanzio raffigurante la Madonna della Misericordia. L'interno presenta una sola navata, con tre nicchie per lato ricavate nello spessore della muratura e volta a botte. Lungo tutte le mura si possono osservare interessanti affreschi purtroppo rovinati dall'umidità. Nella prima nicchia si osserva nella parte superiore, l'Eterno Padre benedicente e nella parte inferiore il Martirio di S. Caterina con quattro santi. L'affresco è riferibile a un maestro umbro affine allo Spagna. Nella seconda nicchia di destra, troviamo l'Incoronazione di Maria e Assunta e quattro santi, affresco attribuito a Francesco Melanzio (1507). Nella teza nicchia si può ammirare una Madonna col Bambino, santi e una Risurrezione, dello stesso autore e risalente al 1515. Sempre di Melanzio (1509) si trova Cristo nel sarcofago tra Maria e la Maddalena posto a destra del presbiterio. Nella seconda nicchia di sinistra si può notare lo Spirito Santo e angeli osannanti, il Presepio, l'Epifania, la Fuga in Egitto, i Ss. Martino e Nicola da Tolentino attribuiti allo stesso (1508). La prima nicchia a sinistra raffigura una Madonna col Bambino in trono, angeli in un roseto e per l'aria, otto santi: l'affresco è stato attribuito a Bernardino Mezzastris (1507).
Nell'affresco, di stile tardo quattrocentesco, Agostino compare in compagnia di sant'Agata, nata e morta giovanissima a Catania nel III secolo. Secondo la tradizione cristiana venne martirizzata durante il proconsolato di Quinziano. Viene venerata come santa, vergine e martire sia dalla Chiesa Cattolica che da quella Ortodossa.