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PITTORI: Lucas van Valckenborch

Agostino e il Bambino in riva al mare

Agostino e il Bambino in riva al mare

 

 

LUCAS VAN VALCKENBORCH

1560-1570

Mutual Art 2022

 

Agostino e il Bambino in riva al mare

 

 

 

Questo bel quadro dipinto ad olio di piccole dimensioni viene attribuito a Lucas van Valckenborch. La scena, piuttosto complessa, con un magnifico paesaggio è arricchito dalla scena che si svolge in basso dove vediamo la presenza di sant'Agostino e di un bambino che gioca in riva al mare.

Valckenborch ci offre una rappresentazioni ideali del suo tempo, caratterizzate da uno stile pittorico molto dettagliato secondo uno stile che segue la lezione del grande Pieter Brueghel il Vecchio. I suoi paesaggi sono caratterizzati da una attenzione quasi maniacale per il dettaglio. In queso quadro le piccole figure che popolano i vasti scenari si integrano armoniosamente in essi. La veduta suscita sensazioni emozionanti che amplificano con le composizioni diagonali con diversi vicoli spaziali.

Qui l'autore insiste su paesaggi rocciosi e montani, che incontravano il gusto del pubblico della sua epoca. Le scene di boschi con panorami, animali e lavori contadini ci mostrano un quadro della vita rurale del XVI secolo, che fanno da straordinario contorno alla scena minuscola che vede protagonista Agostino. Il santo è vestito con la tonaca nera dei monaci che seguono la sua regola. La scena che il pittore descrive ricorda il leggendario episodio nel corso del quale Agostino, grande indagatore del mistero della Trinità, un giorno lungo una spiaggia incontrò un bambino-angelo prendeva dell'acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

Ciò detto sparì, lasciando il grande filosofo nell'angoscia più completa. Secondo il parere di alcuni studiosi di parabole e leggende la narrazione potrebbe essere considerata un sogno effettivamente fantasticato dal Santo. Altri aggiungono che forse il colloquio non si sarebbe svolto esattamente come è stato raccontato, perché, prima di sparire, il Santo aveva potuto a sua volta replicare che la risposta non lo convinceva, in quanto - avrebbe obiettato - il mare e i misteri di Dio sono due realtà assai diverse. Pur impossibile, sarebbe stato teoricamente verosimile immaginare il versamento del mare in una buca e allora allo stesso modo si sarebbe potuto supporre che i misteri divini avrebbero potuto entrare in un cervello umano adatto allo scopo e se l'uomo non aveva ricevuto una mente con tali qualità la colpa sarebbe da imputare a Dio, che non aveva appunto voluto che i suoi misteri fossero concepiti dall'uomo, per lasciarlo nell'ignoranza e nel dubbio più atroci.

"Perché Dio non vuole essere capito?" avrebbe domandato il Santo al pargolo divenuto improvvisamente pensieroso. "Te lo dimostro subito" rispose il bambino dopo un momento di perplessità e così, mentre parlava, con il secchiello divenuto improvvisamente grandissimo e mostruoso, in un sol colpo raccolse l'acqua del mare, prosciugandolo, e la pose nella buca, che si allargò a dismisura fino ad inghiottire il mondo. A quella vista il Santo si svegliò con le lacrime agli occhi e capì.

 

 

Lucas van Valckenborch

Lucas van Valkenborch, o anche Valckenborch, oppure Valkenborgh nacque nella città di Lovanio verso il 1530.

Probabilmente acquisì la tecnica della pittura dei paesaggi a Malines, che nel Cinquecento era un importante centro di artisti, che lavoravano sia ad olio che ad acquerello. Nel 1566 lasciò Lovanio per intraprendere assieme a Marten van Valckenborch un viaggio lungo la Mosa da Liegi ad Aquisgrana. Nel corso del viaggio dipinse molteplici vedute della vallata del fiume. Quando il principe Guglielmo il Taciturno si ribellò alla occupazione spagnola i due tornarono nei Paesi Bassi, dove realizzarono molti piccoli dipinti che ebbero un ottimo mercato. Lucas, in grado di dipingere sia paesaggi che figure umane, fu preso sotto la protezione di Mattia D'Asburgo. Si trasferì a Linz, dove produsse molte opere fino a quando i Turchi invasero l'Ungheria. Valkenborch era cugino dei pittori Frederik e Gillis van Valckenborch e nipote dell'altro artista Marten van Valckenborch. Le sue opere sono apprezzate soprattutto per i paesaggi e per le nature morte, oltre che per i suoi studi architettonici. Tra i suoi allievi troviamo Georg Flegel. Morì a Francoforte sul Meno, dove si era stabilito nel 1593 e dove aveva gestito un grande e produttivo laboratorio assieme al fratello, sul finire del secolo nel 1597. Anche suo figlio Martin II (Malines 1560 circa - Vienna 1597) fu pittore.