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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Cinquecento: Imitatore di VelascoPITTORI: Imitatore di Velasco
La Vergine con il Bambino in trono e i santi Gerolamo, Francesco, Giuseppe, Agostíno
e il donatore don Fernando de Antequera
IMITATORE DI VELASCO
1584
Madrid, Museo del Prado
La Vergine con il Bambino e i santi Gerolamo, Francesco, Giuseppe, Agostíno e don Fernando de Antequera
L'autore di questa tela non è conosciuto. L'anonimo pittore ha eseguito in questa occasione una copia di un analogo lavoro di Luis de Velasco dove sono stati raffigurati la Vergine e il Bambino al centro della scena con i santi Girolamo, Francesco, Giuseppe e Agostino. Ai piedi della Vergine, inginocchiato in preghiera, sta Don Fernando de Antequera.
Questo nobile aveva avuto un ruolo importante nella rinascita militare della Spagna nel Quattrocento. Dopo la conquista di Siviglia e Jaen, la cittadina di Antequera, nel sud della Spagna, assunse grande importanza strategica come una frontiera militare fortificazione. Nel 1410 venne conquistata proprio dall'Infante Don Fernando, conosciuto nei libri di storia come Don Fernando de Antequera.
Dipinta con la tecnica ad olio, la tela misura 162 centimetri x 122 centimetri ed è conservata al Museo del Prado a Madrid, dopo essere appartenuto al Museo della Trinità. Lo stile è riferibile alla Scuola Spagnola e riprende chiaramente un dipinto, che è stato attribuito a Luis de Velasco. L'anonimo pittore nel 1584 ha ripetuto la composizione che De Vilasco realizzò per il chiostro della Cattedrale di Toledo e che doveva servire a sostituire una precedente pala d'altare posta sotto la stessa invocazione. Al centro della composizione è la Vergine seduta col Bambino, che tiene in mano un giglio e un uccello. Da sinistra scopriamo le immagini di sant'Antonio circondato da un bastone e da una tau greca nel suo mantello, San Francesco, San Giuseppe e sant'Agostino, Agostino è stato rappresentato come vescovo e porta nella striscia del piviale una decorazione di scene di vita del santo. Fra le mani tiene un libro chiuso mentre con la destra regge il bastone pastorale. Ha un aspetto ancora giovanile, con una folta barba nerastra che lo copre sul mento.
Gli ultimi tre santi citati sono stati sostituiti, rispettivamente, con i due santi dell'ultimo periodo e il san Biagio del dipinto originale. Inginocchiato, il giovane signore don Fernando è vestito secondo la moda del tempo di Filippo III, con mezza armatura e ampia gorgiera inamidata. La scena si svolge all'interno di edificio dalle forme classiche. Nell'ampia apertura centrale una scena si sovrappone, completandola, a quella centrale: quattro angeli fra le nuvole reggono una corona che dovrebbe essere posta sul capo della Vergine. Sopra la corona aleggia la colomba dello Spirito Santo.
Sul piviale di Agostino ci sono tre immagini relative alla vita di Agostino: dall'alto verso il basso troviamo Agostino che incontra un bambino in riva la mare, Agostino nel suo studio, e Agostino battezzato a Milano dal vescovo Ambrogio.
Luis de Velasco
Probabilmente nacque a Toledo verso il 1530. Uno dei suoi primi lavori è documentato nel 1555 quando realizza, assieme ai due scultori più importanti di Toledo, Nicholas de Vergara e Juan Bautista Vázquez il Vecchio, la pala di Santa María de Huéscar. Nel 1556 realizza i dipinti della pala dell'altare maggiore della parrocchia di Fuentelencina. Al 1571 risalgono le prime opere realizzate per la cattedrale di Toledo, presso cui otterrà la carica di primo pittore. Nel 1581 cominciò a dipingere l'Annunciazione sulla porta che porta anche alla cappella di San Pietro nel chiostro.
Delle opere realizzate per la cattedrale sono anche conservati nella sagrestia i dipinti di Sant'Antonio Abad e la Presentazione che dipinse nel 1587 per le pale d'altare collaterali della cappella di San Biagio. Tra il 1586 e il 1587 con Blas de Prado dipinse il grande arco per il capitolo della cattedrale; nel 1595 eseguì il ritratto del cardinale Quiroga e nel 1599 quello di García Loaysa all'interno della sequenza che raffigura nella sala capitolare tutti i vescovi teledani.
Oltre ai suoi impegni per la cattedrale, Velasco eseguì nel 1589 l'altare laterale di San Giacomo nella parrocchia di Porquerizas e ancora nel 1603, ormai in età avanzata, lavorò alle pale d'altare di Alcaudete de la Jara, Añover de Tajo e Marchamalo.
Il suo stile giovanile evidenzia le influenze da Juan Correa de Vivar e Francisco de Comontes. Morì nel 1606.