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La Vergine in trono con i santi Agostino e Nicola da Tolentino
HIERONYMUS WIERX
1590-1595
Utrecht, Museum Catharijneconvent
La Vergine in trono con i santi Agostino e Nicola da Tolentino
La stampa è stata realizzata da Hieronymus Wierx un incisore fiammingo di fine cinquecento particolarmente noto per le sue stampe di soggetto religioso di piccole dimensioni. Il suo stile maturò in ambito familiare con il padre e il fratello Jan e, in caso di opere non firmate, è praticamente impossibile attribuirle all'uno o all'altro dei fratelli talmente sono simili gli stili compositivi. Il soggetto di questa incisione è la vergine con il Bambino ai cui piedi scopriamo sant'Agostino e san Nicola da Tolentino. La scritta, tratta da Agostino, riporta: Sancta Maria succurre miseris, iuva pusillanimes, refoue flebiles, ora pro populo, interbeni pro clero. (Aug. Sermo 198 de Sanct.)
L'autore in questo caso si è firmato: Hieronymus Wiercx fecit et excud. Cum gratia et Privilegio.
I due santi sono facilmente riconoscibili non solo per la annotazione, ma pure per gli attributi iconografici: Agostino, vestito da vescovo, con la mitra e il pastorale, regge nella mano destra il cuore fiammante trafitto da una freccia; Nicola da Tolentino porta la stella raggiata sul petto e nella mano destra offre il suo pane.
Il loro viso ha tratti chiaramente nordici, secondo i modelli fiamminghi dell'epoca.
La leggenda della vita di san Nicola, rappresentata da un ignoto pittore giottesco detto Maestro della Cappella di San Nicola, narra come i suoi genitori, ormai anziani, si fossero recati a Bari su consiglio di un angelo in pellegrinaggio alla tomba di san Nicola di Mira, per avere la grazia di un figlio. Ritornati a Sant'Angelo ebbero il figlio desiderato e, ritenendo di aver ricevuto la grazia richiesta, lo chiamarono Nicola. Il giovane Nicola entrò nell'Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino.
Fece la sua professione religiosa (voti solenni) a meno di diciannove anni. Nel 1269 fu ordinato sacerdote. Dopo la sua ordinazione, predicò soprattutto a Tolentino, dove fu trasferito intorno al 1275. Nel convento di Sant'Agostino di Tolentino rimase fino alla sua morte nel 1305.
Celebri sin dal Medioevo sono i cosiddetti "panini miracolosi" di san Nicola, che servirono anche per la raccolta di farina da parte dei fedeli che si recavano al santuario e che dettero nome anche alla compagnia cerretana degli "affarinati", citata anche dal vescovo urbinate Teseo Pini nel suo Speculum Cerretanorum. Viene ricordato il 10 settembre.
La sua tomba, a Tolentino, è conservata con venerazione dai fedeli.
Hieronymus Wierx
E' conosciuto anche come Wiericz o Wierix o Wiricx. Nacque ad Anversa verso il 1553, figlio di Antonie, fratello di Jan e Antonie II. Crebbe in una famiglia di famosi incisori e alla morte del padre fu affidato a Jerome Manacker che cominciò la sua istruzione facendogli riprodurre opere di Albrecht Dürer. Nel 1570 iniziò la sua collaborazione con Christophe Plantin, che tuttavia lo licenziò a motivo della sua cattiva condotta. Nel 1573 divenne maestro incisore lavorando per tutta la vita ad Anversa per vari editori.
Dal 1577 al 1580 eseguì numerose stampe per Willem van Haecht e suo nipote Godevaard van Haech con soggetti allegorici o politici anti-spagnoli. Contribuì alla realizzazione di 153 incisioni per illustrare le Annotationes et meditationes in evangelia, che gli furono commissionate dai Gesuiti e pubblicate per la prima volta nel 1595. Realizzò inoltre dodici incisioni raffiguranti i miracoli e interventi divini nella vita di Sant'Ignazio di Loyola.
Furono suoi allievi Abraham van Merlen, Jan Baptist van den Sande, Jacob de Weert, Antonie Wierix III e Dirk van Hoogstraten. Morì nella città natale nel 1619.