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PITTORI: Maestro di Andria

Agostino vescovo benedicente

Agostino vescovo benedicente

 

 

MAESTRO DI ANDRIA

1200-1250

Andria, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino vescovo benedicente

 

 

 

Questa raffigurazione di Sant'Agostino, un bassorilievo che si trova nella lunetta della facciata della chiesa di Sant'Agostino ad Andria risale al XIII secolo). Agostino è stato stilizzato nei suoi paramenti episcopali con la mitra in testa e un'aureola che gli avvolge il capo.

Nella mano sinistra regge un libro chiuso, mentre con la destra alza la mano in segno di benedizione.

 

Il destino della chiesa di sant'Agostino ad Andria è legato ai Cavalieri Teutonici, che costruirono anche il convento, e la dedicarono al loro protettore S. Leonardo. Si pensa sia una delle più antiche della città (sec. XIII). Di queste origini ne parla P. Petrarolo nel suo volume "Andria dalle origini ai tempi nostri" (pubblicato ad Andria nel 1990 alle pag. 40, 56-57):

"... Herman von Salza . Era questi il capo dei Cavalieri teutonici, ai quali si attribuisce la costruzione in Andria della Chiesa e del Convento di S. Agostino. ... Il Duca Francesco I ... si diede a ricostruire Andria e a sostenere un più diffuso spirito religioso. Infatti, il 1358 invitò gli Agostiniani calzati a venire da Napoli, per stabilirsi nel Convento attiguo alla vecchia Chiesa di S. Leonardo, passata, dopo i Teutonici, ai Benedettini, che la consacrarono a S. Martino. Nel 1387 essi furono autorizzati dal Padre generale a vendere dei terreni per ricostruire la Chiesa, forse gravemente danneggiata dall'assedio (degli Ungheresi) del 1350, la quale fu condotta a termine solo il 1463, sotto Francesco II, e dedicata al loro fondatore S. Agostino."

Per un periodo breve fu legata ai benedettini ma, dopo la distruzione della città in seguito agli assedi del 1350, fu ricostruita dall'ordine degli Agostiniani Scalzi, per volontà del Duca del Balzo, che la dedicarono a sant'Agostino. Secondo una ricostruzione storica locale precettore della domus andriese nel febbraio 1196 fu Pietro di San Gregorio che compare in documento dell'epoca, sebbene nello stesso non vi sia alcuna indicazione di città, ma solo della chiesa di San Leonardo. Tuttavia, essendo il documento redatto a Canne, è assai probabile, data la vicinanza tra Canne e Andria, che la chiesa di San Leonardo citata sia quella di questa città piuttosto che l'omonima ecclesia presente a Barletta.

La chiesa rimase proprietà dell'Ordine cavalleresco sino al 1228/1229 quando l'imperatore Federico II di Svevia espropriò i possedimenti templari nel Regno di Sicilia. L'imperatore tedesco, legato all'ordine Teutonico che era formato da cavalieri germanici, donò la chiesa di San Leonardo a tale ordine che la consacrò al Salvatore. I cavalieri Teutonici, nell'insediarsi ad Andria, non sopportarono alcuna spesa poiché utilizzarono il convento lasciato dai Templari e vi restarono sino al 1358, quando la lasciarono agli Agostiniani che la dedicarono al loro fondatore e la ressero sino al 19 settembre 1809.