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Sant'Agostino con Ambrogio
MAESTRO VENETO
1250
Parma, Battistero
Sant'Agostino con sant'Ambrogio
L'affresco, che riporta l'iscrizione S(ANCTUS) AUGUSTIN(US), si trova nella vela occidentale del secondo registro della cupola del Battistero di Parma.
Questo edificio fu costruito a partire dal 1196 dalle maestranze di Benedetto Antelami. La costruzione fu completata entro il 1216 e l'affrescatura venne eseguita in diverse fasi, di cui la più significativa è la pittura della cupola, realizzata da una bottega di area padano-veneta fortemente influenzata dalla pittura bizantina.
Si presume che gli affreschi siano stati eseguiti fra il 1250 e il 1270, ma qualche critico ha proposto l'anno 1233.
Le raffigurazioni si sviluppano su diversi registri e partendo da quelle inferiori di individuano le rappresentazioni dei profeti, apostoli, Storie di Abramo, san Giovanni Battista, i santi, per culminare con Cristo Pantocratore, elemento di continuità fra il Nuovo e Vecchio testamento.
Il ciclo dedicato al Battista, come documentano anche i mosaici coevi veneti e fiorentini, occupano la fascia mediana con tredici episodi. Queste scene sono intervallate, nelle quattro vele, con monofore che raffigurano, a coppie, i santi Martino e Silvestro, Gregorio Magno e Girolamo, Ambrogio ed Agostino. I quattro Dottori della Chiesa sono espressi con il viso ricoperto da una folta barba, un libro in mano e indosso una lunga veste che richiama le antiche toghe romane. Probabilmente l'affrescatore aveva davanti modelli paleocristiani più che contemporanei dove i santi hanno abiti vescovili.
Interessante è la scena che si svolge proprio fra Ambrogio ed Agostino, dove il primo è ritratto nell'atto di donare un volume che porge con entrambe le mani ad Agostino, che a sua volta lo indica con la mano sinistra quasi a significare che attribuisce al suo maestro il merito della sua conversione.