Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Duemila: Morena Antonucci

PITTORI: Morena Antonucci

Il Trittico con papa Celestino V, Agostino e Basilio

Il Trittico con papa Celestino V, Agostino e Basilio

 

 

MORENA ANTONUCCI

2024

L'Aquila, Monastero di San Basilio

 

Agostino e il bambino sulla spiaggia

 

 

 

Nell'ambito della 730° Perdonanza Celestiniana della città de L'Aquila, la pittrice Morena Antonucci è stata invitata dall'Associazione San Basilio a rendersi disponibile a partecipare alla loro 18° Cordata  per L'Africa, una iniziativa finalizzata alla raccolta fondi per le missioni delle monache Benedettine e Celestine presenti nel Monastero di San Basilio, che è il più antico della città aquilana. Le monache Celestine sono le ultime eredi al mondo dell'ordine afferente a Celestino V. Poichè stava gia lavorando a un trittico intitolato "La Missione", empaticamente coinvolta dall'iniziativa, l'artista ha sentito il desiderio di partecipare alla cordata cedendo in maniera permanente e gratuita il dipinto al Monastero di San Basilio. L'opera è stata terminata qualche giorno prima dell'evento di presentazione, cioè giorno 24 agosto 2024.

 

Di seguito il commento dell'autrice alla presentazione dell'opera:

Prima di passare alla descrizione del dipinto ci tengo a citare alcuni passi di Papa Francesco, tratti dalla catechesi “Guarire il mondo”, in occasione dell'Udienza Generale del 5 agosto 2020 (in piena pandemia):

“(...) Nella tradizione cristiana, fede, speranza e carità sono molto più che sentimenti o atteggiamenti. Sono virtù infuse in noi dalla grazia dello Spirito Santo: doni che ci guariscono e ci rendono guaritori, doni che ci aprono a nuovi orizzonti, anche mentre navighiamo nelle difficili acque del nostro tempo.

(...) E allora ci chiediamo: in che modo possiamo aiutare a guarire il nostro mondo, oggi? Come discepoli del Signore Gesù, che è medico delle anime e dei corpi, siamo chiamati a continuare la sua opera di guarigione e di salvezza in senso fisico, sociale e spirituale.”

Il titolo che ho voluto dare all'opera è LA MISSIONE. Perché, riferendomi ad un passo della nota Marco 10, 21: “Mettersi alla sequela di Dio significa anche seguire i suoi inviati o i segni della sua presenza” ho avuto la grazia di ricevere dei segni per me molto significativi ed ho sentito la responsabilità di dare ad essi un seguito, come una missione, con la mia testimonianza artistica, con gioia e consapevolezza.

La Missione consiste nel mettere al centro della nostra esistenza l'esperienza di Cristo, della Luce. Accogliere con grazia il Dono delle Virtù Teologali (Fede-Speranza-Carità) trasformando le emozioni da esse generate in azioni. Diventando noi stessi operatori di pace e d'Amore, fiduciosi di attivare nel prossimo l'agire dello Spirito Santo. Quest'opera fa seguito all'esperienza artistica e spirituale che nel 2023, per alcuni mesi, ho vissuto presso il Santuario-Basilica Madonna dei Miracoli, a stretto contatto con la Comunità dei Monaci Benedettini di Casalbordino (CH).

Durante quel periodo realizzai un dipinto murale di circa 20 mq denominato Sequela d'Amore, un lavoro ispirato, frutto e manifestazione della gioia e della Grazia che proprio in quel contesto mi aveva illuminata ... se ci sarà tempo vi racconterò cosa avvenne ... per il momento vorrei soffermarmi sul dirvi che ho vissuto un'esperienza di intensa spiritualità che non solo mi ha spinta con spontanea devozione e gratitudine a realizzare il dipinto murale, come un personale ex voto, ma mi ha anche formata e avviata ad un percorso di meditazione su quelli che poi sono i temi delle Virtù teologali e del dipinto che ho portato qui a L'Aquila. Fede-Speranza-Carità, sono pertanto temi analizzati e meditati partendo dalla mia personale esperienza artistica sviluppatasi qui in Abruzzo da ormai 20 anni.

L'opera, composta da tre moduli, è un esemplare unico ed ha una misura complessiva di circa 4,6 metri quadri. Il dipinto centrale è realizzato su tavola ed ha una misura di 190x102 cm, mentre i due laterali, realizzati su tela misurano 150x90 cm cadauno. La tecnica utilizzata è quella delle resine acriliche e pigmenti. Il trittico è dedicato a tre santi e tre temi che hanno segnato il mio personale cammino in Abruzzo, iniziato esattamente venti anni fa nell'ambito del Parco Nazionale della Majella.

Un omaggio all'incontro con queste tre dimensioni spirituali che sintetizzano le tappe della graduale transizione della mia arte da una espressione legata prevalentemente a tematiche naturalistiche e sociali ad una tesa alla religiosità e alla spiritualità. Osservando l'opera complessivamente si può notare come abbia voluto dare centralità alla figura del bambino-angelo, simbolo della Luce divina che illumina i cuori dei tre santi donando ad essi la Grazia delle Virtù Teologali.

Sostanzialmente il trittico è suddiviso in tre momenti:

1. Il momento del DONO DELLA FEDE (Sant'Agostino)

2. Il momento della FEDE COME RIFUGIO (San Benedetto)

3. Il momento delle FEDE COME CONDIVISIONE (Celestino V)

Nella pala centrale è rappresentata, in chiave contemporanea, la leggenda di Agostino, il bambino e il mare. Una meditazione sul mistero trinitario, sulla Fede e sulla rivelazione di Dio. Sul mistero della fede teologale che nasce dal cuore appunto, come dono, come esperienza d'Amore. Le due pale laterali rappresentano San Benedetto e San Celestino V. Sono una rivisitazione pittorica delle due sculture seicentesche presenti nel Monastero di San Basilio.

L'incontro con San Benedetto, vissuto personalmente con la frequentazione della comunità dei Benedettini di Casalbordino (CH), sta a rappresentare la Speranza. Una sorta di rifugio spirituale, dell'unità e della regola, dalle contaminazioni del materialismo dilagante. La dimensione in cui la Conversione e la Fede vengono rinvigorite e salvaguardate quotidianamente grazie ai precetti, la preghiera e lo studio. Verso un mondo migliore, verso la Luce. L'incontro con Celestino V è associato alla Carità-Amore. San Celestino V, sempre presente nel mio vissuto montano per l'eremitismo e la dimensione naturalistica, diventa un momento di riflessione e meditazione sulla Carità Spirituale. E' il momento quindi della condivisione dell'amore verso Dio e verso il prossimo. Della Carità universale e del Perdono.

 

 

Morena Antonucci

Dal 1996-2000 frequenta, a Roma, lo studio del Maestro Ennio Calabria, mantenendo tuttavia, come sottolineato nel 2006 dallo storico dell'arte Carlo Fabrizio Carli, una dimensione pittorica del tutto personale, autonoma ed autoreferenziale.

Nel 2004 avvia il progetto "Proiezioni sostenibili", ed inizia un percorso di continua ricerca artistica centrata sul concetto di "sostenibilità", soprattutto ambientale - culturale e relazionato allo status d'artista nell'era contemporanea. Ha un curriculum internazionale, da menzionare l'acquisizione, nel 2016, da parte dal Teatro Comunale Hans Scharoun di Wolfsburg (Germania) di una suo dipinto su tela di 28 mq. Le sue opere sono presenti in rilevanti collezioni, anche museali, private e pubbliche in Italia ed all'estero.