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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Duemilato: Ivo GrigattiPITTORI: Ivo Grigatti
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
GRIGATTI IVO
2010
Bologna, Salone della parrocchia di Santa Monica e sant'Agostino
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
IL quadro raffigura sant'Agostino vescovo ritto in piedi con i suoi attributi episcopali. In testa porta una semplice ed elegante mitra, mentre con la mano destra si appoggia al bastone pastorale. Nella mano sinistra regge un grande libro, dove a caratteri gotici, possiamo leggere: Deus meus pleni sunt coeli et terra gloria tua et plebs tua laetabitur in te. Laudamus te, adoramus te gratias et agimus tibi propter magnam gloriam tuam emitte lucem tuam et veritatem tuam fiat misericordia tua Domine super hos quemadmodum speravimuns in te. Salvum fac populum tuum.
L'opera è conservata nel Salone della parrocchia bolognese di Santa Monica e sant'Agostino, la cui chiesa è stata consacrata il 23 settembre 2012. La parrocchia è retta dai Canonici Regolari Lateranensi.
La tela, dipinta ad olio, misura cm 70 x 50. Ivo Grigatti è un pittore bolognese allievo del prof. Emilio Contini. Questo suo grande maestro nacque a Bologna, ove ha studiato prima all'Istituto d'Arte e poi all'Accademia di Belle Arti, dove fu allievo di Virgilio Guidi e di Giorgio Morandi. Diplomato nel 1952, diventò Direttore della stessa Accademia dal 1985 al 1989, nonché titolare di una cattedra di pittura fino al 1999.
Nell'opera in oggetto Grigatti offre una rivisitazione moderna di uno stereotipo iconografico secolare riuscendo a rendere, attraverso l'espressione del viso del santo tutta la profonda e drammatica spiritualità di Agostino nel contesto della sua vita.
8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.
8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.
8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.
8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.
8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.
8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.
POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6