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PITTORI: Ranocchi Augusto

La statua di sant'Agostino ad Ostia

Sant'Agostino vescovo e Dottore

 

 

RANOCCHI AUGUSTO

2004

Ostia, Piazza Stazione Vecchia

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

In occasione dei 1650 anni dalla nascita di Agostino d'Ippona, per iniziativa di un apposito Comitato, è stato innalzato un monumento nella storica piazza della Stazione Vecchia del Lido di Ostia. Si tratta di una grande e moderna statua in bronzo del Santo su massiccio piedistallo di marmo. La pregevole opera, benedetta qualche giorno prima in Vaticano da Papa Giovanni Paolo II, è stata poi installata ed inaugurata alla presenza del card. Joseph Ratzinger, Titolare della Diocesi che ha sede nella Parrocchia Sant'Aurea in Ostia Antica retta dai Padri Agostiniani. La cerimonia del 13 novembre (data della nascita di Agostino) e la liturgia del giorno seguente ad Ostia Antica si sono svolte con grande partecipazione di popolo, orgoglioso di avere anche ottenuto la nomina del grande Padre della Chiesa a Santo Patrono del Municipio di Ostia, XIII° della città di Roma.

E' del 21 febbraio 2004 il Decreto della Santa Sede con cui, a firma di S.E. Card. Franciscus Arinze, Prefetto della Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti, viene accolta la proposta e proclamato Sant'Agostino Patrono di Ostia: "SANCUTM AGUSTINUM, EPISCOPUM ET ECCLESIAE DOCTOREM, PATRONUM APUD CIVITATIS OSTIENSIS". L'atto formale è stato consegnato al Presidente del Municipio Roma XIII Davide Bordoni da S.E. Mons. Paolo Schiavon, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Roma ed è depositato presso la sede del Municipio.

Ai piedi del monumento, venne posta su una targa in marmo la seguente scritta:

 

AD AURELIO AGOSTINO SANTO E DOTTORE DELLA CHIESA

PATRONO DELLA CITTA' DI OSTIA

IL MUNICIPIO XIII

OSTIA 13 NOVEMBRE 2004

 

In particolare, grazie ai Padri Agostiniani, in quell'occasione le Sacre Spoglie del Santo, provenienti dalla Basilica di San Pietro in Ciel D'oro a Pavia, sono state accolte in una Cerimonia Ufficiale presso la sede del Municipio di Ostia dalle massime Autorità Istituzionali, Militari ed Ecclesiastiche.

Il monumento raffigura ad altezza naturale il santo vescovo di Ippona mentre si rivolge ai fedeli tenendo fra le mani il suo bastone pastorale. L'opera è stata realizzata dal Maestro Augusto Ranocchi, scultore di fama internazionale, sensibile interprete del rapporto umano con il tema della fede. La statua, realizzata con la tecnica della fusione a cera persa, è in bronzo scultoreo, una lega di rame, stagno, zinco e piombo. I maestri ceraroli della fonderia artistica che ha realizzato l'opera, la Domus Dei di Roma, hanno curato nei minimi particolari le varie fasi della realizzazione, rimanendo fedeli al modellato originale in creta, realizzato dallo scultore nelle dimensioni reali. Alta circa m. 2,60, la statua ha un peso di circa q. 5,50 e posa su un basamento in travertino alto m. 1,80. Agostino è rappresentato da giovane per raffigurarlo esattamente rispetto all'età che aveva al tempo del suo viaggio e della sua permanenza ad Ostia.

Agostino nacque nell'anno 354 nell'Africa romana nel piccolo paese di Tagaste. Suo padre, Patricius, era un modesto consigliere municipale e un piccolo proprietario terriero locale, ancora pagano. Sua madre Monica invece era cristiana. Dopo gli studi a tagaste e a Madaura, all'età di diciassette anni fu mandato a Cartagine a studiare retorica. Risale a questo periodo la morte prematura del padre Patricius, per cui sua madre dovette prendersi in carico la famiglia, esercitando un ruolo di primo piano nell'educazione e nella vita del figlio. A Cartagine Agostino visse per quindici anni tenendo con sé una donna, dalla quale ebbe un figlio, Adeodato, che morirà tra il 389 e il 391. Da questa donna si separò a Milano nel 386. Da giovane Agostino aderì al Manicheismo, ma scoperta la vocazione per la filosofia e, in particolare, per il pensiero dei neoplatonici di Plotino, nel 383 si recò a Roma, dove insegnò retorica e, appunto, filosofia; l'anno successivo si trasferì a Milano, dove il "praefectus urbis" gli procurò un posto di insegnante.

Qui Agostino conobbe personalmente Ambrogio vescovo di Milano e resta affascinato dalla personalità. Ambrogio e la Chiesa milanese avranno un ruolo fondamentale nella sua conversione al cristianesimo nel 385. Decisiva - come narra egli stesso nelle sue "Confessioni" - sarebbe stata l'esperienza vissuta in un giardino, quando sentì la voce di una bimba che cantarrellava "tolle lege", ossia prendi e leggi, invito che egli collegò alla Bibbia. Apertala a caso, la sua attenzione cadde su un passaggio di San Paolo. Dopo alcuni mesi trascorsi a Cassiciaco, l'odierno Cassago in Brianza, presso l'amico Verecondo, diventò così catecumeno e nella notte fra il 24 e il 25 aprile 386, vigilia di Pasqua, ricevette il battesimo dalle mani del vescovo Ambrogio. Tornato in Numidia nel 387, nel 395 divenne vescovo di Ippona (l'attuale Annaba in Algeria) dove fondò un monastero, Agostino elaborò le sue dottrine sul peccato originale, la grazia divina, la Trinità e la predestinazione. Considerò la pace come una aspirazione universale degli uomini e combatté a lungo molte dottrine eretiche. Morì nel 430, mentre Ippona era assediata dai Vandali.