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PITTORI: Alessandro Romano

Le Confessioni di sant'Agostino, opera di Alessandro Romano, Roma, Collezione Art'è

Le Confessioni di sant'Agostino

 

 

ROMANO ALESSANDRO

2003

Edizione delle Confessioni della collana Art'è

 

Le Confessioni di sant'Agostino

 

 

 

 

Agostino comunica il linguaggio del cuore ad un uomo senza tempo. Agostino parla di uno spirito sempre giovane, l'amore di Dio, ad un uomo ripiegato su se stesso. Agostino scuote dal torpore l'uomo inquieto, additandogli la vera Bellezza, che si raggiunge squarciando il proprio io per scoprirvi Dio . Quest'ultima espressione ha trovato forma e realizzazione nella scultura di Alessandro Romano che decora la copertina dell'edizione delle Confessioni della collana Art'è con traduzione di Carlo Carena.

Tra le pieghe del cuore di un giovane Agostino, emerge il volto radioso di Cristo, segno della avvenuta riconciliazione tra inquietudine e felicità. A commento del libro X, 23, 33 delle Confessioni: "Chiedo a tutti: preferite godere della verità o della menzogna ? Rispondono di preferire la verità con la stessa risolutezza con cui affermano di essere felici. la felicità della vita è il godimento della verità. Godimento di te, o Dio, che sei Verità, la mia luce, la salvezza del mio volto, Dio mio."

 

Del resto che segreti avrei per te, Signore, che coi tuoi occhi denudi l'abisso della coscienza umana, anche se non volessi confessarmi a te? Nasconderei te a me, non viceversa. Ora poi che il mio pianto testimonia il fastidio che provo per me stesso, sei tu la luce e il termine del desiderio, del piacere, dell'amore, fino a farmi arrossire di me stesso, a fuggire da me per abbracciare te, a non voler piacere né a me né a te se non per quello che ho da te. Sono tutto davanti a te, Signore, comunque io sia.

E con che frutto io mi confessi a te, l'ho detto. Non con parole che hanno corpo e suono, ma con parole dell'anima e grida del pensiero, che il tuo orecchio conosce. Se sono malvagio confessarmi a te altro non è che dispiacermi; se devoto, altro non è che rendertene merito, perché tu, Signore, benedici il giusto, ma prima, quando ancora è empio, lo giustifichi. Perciò la mia confessione al tuo cospetto, Dio mio, si fa in silenzio e non si fa in silenzio. Tace la voce, grida il sentimento.

AGOSTINO, Confessioni, 10, 2, 2

 

Agostino nelle Confessioni racconta la sua vita, le tappe dell'evoluzione spirituale e le tappe di quando la sua fede è rinata.

"Ma a chi racconto queste cose? Non certo a te, mio Dio, ma dinanzi a te io racconto ai miei simili, al genere umano, per quanto pochi possano essere coloro che avranno modo di conoscere questo scritto. E a quale scopo lo faccio? Evidentemente perché io e chiunque mi leggerà possiamo considerare da quale abisso dobbiamo levare a te il nostro grido. E cosa c'è di più vicino alle tue orecchie di un cuore che si confessa a te e di una vita che vive di fede?"

AGOSTINO, Confessioni, 3, 5

 

Le Confessioni di Agostino, come recita il titolo del libro più famoso da lui redatto (la sua autobiografia religiosa) mostrano in effetti una tale immediatezza nella descrizione delle sue esperienze interiori e umane, che non si può affatto dubitare di trovarsi di fronte a un'autentica reviviscenza religiosa della verità del messaggio cristiano. In questo testo celeberrimo incontriamo anche un capitolo ... di natura del tutto originale. Vi si ritrova, certo, la stessa retorica appassionata, il medesimo acume argomentativo, e tuttavia viene affrontato un tema che già presso gli scettici aveva da sempre conosciuto una certa notorietà. Se si considera, infatti, il messaggio cristiano e la sua origine ebraica nell'Antico Testamento, ci si imbatte sempre in un enigma che attanaglia l'umanità: "Che cosa ci fu, in principio?" - o, più efficacemente - "Che cosa faceva Dio prima di creare il mondo?"...

 

Alessandro Romano

Nato a Roma, il 26 luglio 1944. Artista di prestigio internazionale, educato nella bottega d'arte secondo la gloriosa tradizione italiana, dopo un esordio in pittura, ha espresso nella scultura il suo talento figurativo, con risultati di straordinaria forza plastica e dinamica. Nel suo lavoro l'ispirazione mitologica e quella religiosa si coniugano con le inquietudini della modernità, dando vita a una forma classica e insieme nuova, impressionante per movimento e misura. Ad Alessandro Romano si devono opere come Amore sacro e Amore profano ad Anversa; il monumento dedicato a Falcone e Borsellino, Resurrezione, a Caltanissetta; una gran fontana dedicata ai segni dello zodiaco a Torrenova; le allegorie, La nascita, La vita e La morte a Rodi; un gran monumento dedicato a don Sturzo a Caltagirone.

E' autore della monumentale opera di bronzo policromo ispirata al celebre mito dell'Iliade, lo Scudo d'Achille, acquisita dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma per il palazzo del Quirinale. Le sue opere figurano nelle più importanti collezioni pubbliche e private negli Stati Uniti e in Europa. Tra gli ultimi monumenti realizzati vanno ricordati: la Sirena, una scultura di bronzo policromo collocata al centro dell'omonima fontana sita nella piazza principale di Maratea, l'Icaro, una grande scultura, dedicata alla libertà, collocata nel centro storico di Piombino e Mercurio un bronzo policromo collocato nella città giudiziaria di Roma, a Piazzale Clodio.

Particolare importanza rivestono nella produzione d'Arte Sacra del maestro la realizzazioni di portali per chiese e basiliche, nelle quali egli, prediligendo grandi scene unitarie entra ogni volta profondamente nel tema teologico si da raggiungere sempre risultati straordinari per contenuti ed immagini. Per conto della Diocesi di Sorrento, ha realizzato il gran trittico di portali di bronzo policromo "JANUA MM "dedicato alla SS. Trinità: in una straordinaria spirale di luce, che parte dagli Arcangeli delle porte laterali per proseguire poi attraverso tutti i cori pulsanti degli angeli, lo sguardo raggiunge, nel portone centrale, la fonte della Grazia Trinitaria.

Per l'Ordine dei Benedettini nel mese d'agosto sempre dell'anno 2000 collocava, dopo aver ristrutturato la piazza, una grande scultura di bronzo policromo dedicata a S. Benedetto: un monumento che coglie il Santo diciannovenne in atteggiamento profetico verso il Sacro Speco investito dal vento della Grazia. Va detto della presenza del Maestro, con tre grandi opere: MEDUSA ICARO e LO SCUDO D'ACHILLE, alla mostra permanente di scultura Internazionale in Costa Azzurra.

E' autore della medaglia ufficiale del Giubileo dedicata a "DIO PADRE", due versioni in oro ed una in argento. Per la Pasqua dell'anno Santo 2001, ha realizzato un gran cero pasquale in bronzo policromo per la chiesa di Pietramontecorvino: circondato da una mandorla di luce il Santo Sepolcro, ormai vuoto per l'avvenuta resurrezione di Nostro Signore, invita ad esultare per questo straordinario evento. In occasione del grande Giubileo dedicato ai catechisti ed agli insegnanti di religione, il dieci dicembre duemila, nell'AULA PAOLO VI, ha tenuto, invitato dalla Santa Sede, un intervento testimonianza sull'ARTE SACRA contemporanea.

E' autore di altre importanti opere di Arte Sacra quali amboni, tabernacoli, via Crucis ed altro, collocati all'interno ed all'esterno di Chiese ed Istituti Ecclesiastici. Per la collana denominata "I Testi della Coscienza", ha illustrato le "Confessioni" di S. Agostino, con il commento del prof. Vincenzo Cappelletti.