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Sant'Agostino cardioforo e santa Monica
MAESTRO DI ALLONNES
1900-1950
Allonnes, chiesa di san Doucelin
Sant'Agostino cardioforo e santa Monica
La doppia vetrata, che raffigura sant'Agostino vescovo con nella mano sinistra un cuore fiammante e santa Monica, si trova nella chiesa di san Doucelin ad Allonnes.
Il santo indossa i paramenti episcopali, in testa ha la mitra con un nimbo che la avvolge. Con la mano sinistra appoggia con delicatezza al cuore, riesce a reggere il bastone pastorale. Ai piedi della raffigurazione troviamo la scritta Saint Augustin. A fianco si legge la scritta Sainte Monique: possiamo notare una donna minuta ma forte nell'espressione del viso. La sua testa è nimbata come quella dei santi.
La madre di Agostino viene spesso raffigurata nell'iconografia agostiniana, da sola o assieme al figlio. Ella partecipa a scene fondamentali, come l'estasi di Ostia, la partenza da Cartagine o il soggiorno milanese e poi a Cassiciaco. La ritroviamo ancora assieme ai monaci ed ella stessa monaca o vestita da monaca mentre illustra la regola agostiniana nella versione femminile. Toccanti sono pure le scene che la vedono in azioni caritative. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, dove affittarono una casa, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni. Lì si ammalò, forse di malaria, e in nove giorni morì, all'età di 56 anni. Drammatiche e toccanti sono le rappresentazioni della sua morte a Ostia. Di lei Agostino offre una biografia stupenda nella parte finale del libro IX delle Confessioni.
San Doucelin o Dulcilius nella dizione romana fu un discepolo di san Martino di Tours apostolo dell'Anjou che visse nel V secolo. Dulcilius impiegò tutte le sue energie per convertire i pagani che vivevano nelle campagne dell'Anjou.
Fu attivo specialmente ad Allonnes, dove edificò un monastero dove si può vedere ancora una roccia che è chiamata cattedra di san Doucelin, un piccolo megalite, dove il santo avrebbe proclamato le sue predicazioni. Della abbazia che lui stesso aveva fondato e dedicato a san Giovanni Battista non restano più tracce. Dal IX-X secolo tuttavia il conte d'Anjou vi ristabilì dei monaci provenienti dalla abbazia benedettina di san Florent vicino a Saumur.
I monaci fondarono un piccolo priorato che dedicarono a san Doucelin, come si può evincere da una bolla papale di Giovanni XVIII (1003-1009). Le sue reliquie vennero trasferite a Saumur, e in seguito nella chiesa di Varrains-lès-Saumur. Papa Urbano VIII accordò indulgenze a quanti avrebbero pregato nella chiesa il giorno 8 luglio. Quando la chiesa di san Giovanni divenne insufficiente, i monaci dovettero costruire una chiesa più spaziosa. Verso la fine del XIII secolo l'edificio era completato nelle forme che si sono conservate fino ai nostri giorni, senza cappelle in conformità allo stile angioino.