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PITTORI: Harry Clarke Studios

Morte di Monica ad Ostia

Morte di Monica ad Ostia

 

 

HARRY CLARKE STUDIOS

1937

Athlone, chiesa dei santi Pietro e Paolo

 

Morte di Monica ad Ostia

 

 

 

La vetrata della Harry Clarke Studios mostra in stile moderna una scena rivissuta secondo i canoni classici della iconografia agostiniana: è la scena della morte di Monica, che sta distesa sul letto con le mani appoggiate sul petto in segno di preghiera con tutti i suoi familiari intorno.

La santa indossa l'abito delle monache agostiniane ed ha un'espressione dolce e serena, mentre Adeodato, ai piedi del letto in ginocchio prega, così come pregano molto seriosi Agostino, Navigio e altri personaggi presenti nella camera.

La vetrata si trova nella chiesa dei santi Pietro e Paolo ad Athlone. La chiesa è stata completata nel 1937. Questa finestra si più precisamente nella camera ardente ed ho come soggetto le anime del Purgatorio. Una presentazione di questa finestra è stata pubblicata con un annuncio nell'Irish Times del 29 giugno 1937, insieme a una storia sulla dedicazione della chiesa, dagli Harry Clarke Studios Ltd, con il seguente testo: "Abbiamo il privilegio di aver eseguito le principali vetrate colorate di cui quella della morte di santa Monica è un esempio, con lo schema completo di vetro lastra e vetro al piombo per la nuova chiesa di SS . Pietro e Paolo ad Athlone."

 

La chiesa dei santi Pietro e Paolo è una imponente chiesa in stile neoclassico molto interessante anche per la sequenza eccezionale di finestre riccamente illustrate dagli Harry Clarke Studios di Dublino.

 

Volle poi tornare in Africa per rivederla con sua madre, ma essa morì piamente mentre egli era ad Ostia.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Tu che fai abitare in una casa i cuori unanimi, associasti alla nostra comitiva anche Evodio, un nostro giovane concittadino. Era impiegato nell'amministrazione imperiale, e si era convertito a te prima di noi, aveva ricevuto il battesimo e lasciato il servizio nel mondo per dedicarsi al tuo. Vivevamo insieme e avremmo abitato insieme anche in futuro, questo era il nostro solenne impegno. Eravamo in cerca di un luogo in cui potessimo renderci più utili vivendo al tuo servizio: insieme facevamo ritorno in Africa. Giunti vicino a Ostia, sul Tevere, mia madre morì.

AGOSTINO, Confessioni 9, 8, 17

 

Monica morì pochi giorni dopo questo colloquio con il figlio, che così ci racconta gli ultimi istanti della vita della madre. Era l'autunno del 387: "... Entro cinque giorni o non molto più, si mise a letto febbricitante e nel corso della malattia un giorno cadde in deliquio e perdette la conoscenza per qualche tempo. Noi accorremmo, ma in breve riprese i sensi, ci guardò, mio fratello e me, che le stavamo accanto in piedi, e ci domandò, quasi cercando qualcosa: "Dov'ero?"; poi, vedendo il nostro afflitto stupore: "Seppellirete qui, soggiunse, vostra madre".

Io rimasi muto, frenando le lacrime; mio fratello invece pronunziò qualche parola, esprimendo l'augurio che la morte non la cogliesse in terra straniera, ma in patria, che sarebbe stata migliore fortuna. All'udirlo, col volto divenuto ansioso gli lanciò un'occhiata severa per quei suoi pensieri, poi, fissando lo sguardo su di me, esclamò: "Vedi cosa dice", e subito dopo, rivolgendosi a entrambi: "Seppellite questo corpo dove che sia, senza darvene pena. Di una sola cosa vi prego: ricordatevi di me, dovunque siate, innanzi all'altare del Signore"

AGOSTINO, Confessioni 9, 11, 27