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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Novecento: Dora BolognesiPITTORI: Dora Bolognesi
La scena del giardino: tolle lege
DORA BOLOGNESI
1988
Loano, convento S. Agostino
La scena del giardino: tolle lege
Sopra l'ingresso del convento agostiniano di Loano si trova una lunetta, collocata nel 1988 dalla Comunità religiosa in occasione della ricorrenza centenaria della conversione e del battesimo di Agostino. Questo bassorilievo esalta l'apostolato di Agostino nella sua attività di educatore, tuttavia l'autore ha espresso questa sua intenzione scegliendo una scena alquanto comune nella iconografia agostiniana e cioè l'episodio del tolle lege che è propedeutico alla conversione del santo. Agostino è raffigurato a destra, seduto in atto di leggere da un libro: si porta la mano sinistra al capo, mentre la destra accompagna la lettura. Alla sua sinistra c'è Alipio in piedi con un libro aperto che rivolge lo sguardo verso il Cristo che è seduto in trono e osserva maestosamente la scena. Degli alberi di fichi fanno da sfondo all'episodio che si svolge in un semplice ed armonico giardino. L'opera è stata realizzata dal plasticatore loanese Dora Bolognesi.
E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea
Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.
Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.
AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29