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PITTORI: Anonimo di Cartagine

Monica ed Agostino ai piedi di Cristo

Monica ed Agostino ai piedi di Cristo

 

 

ANONIMO DI CARTAGINE

XX secolo

Tunisi, Basilica di san Luigi

 

Monica ed Agostino ai piedi di Cristo

 

 

 

Si tratta di un bel mosaico che rappresenta un grande Cristo benedicente che ha ai suoi piedi un giovane Agostino e dall'altro lato, Monica supplicante e in preghiera. I due personaggi sono stati tratteggiati con grande efficacia e maestria: i movimenti delle loro mani e gli ampi panneggi dei vestiti conferiscono vivacità alla scena. Il mosaico si trova nella Basilica di san Luigi in Tunisia nella città che un tempo fu Cartagine.

Agostino indossa una semplice tunica in panno grossolano e con la mano destra alzata sembra indicare la figura del Cristo. Sua madre apre invece le mani in un gesto di meraviglia, come di un dono inaspettato. Il suo mantello è blu su una tunica verde.

 

Consapevole della centralità della croce nel disegno salvifico di Dio sull’umanità e della straordinaria molteplicità di rimandi ad essa nell’Antico e nel Nuovo Testamento, Agostino si impegna nella sua interpretazione e meditazione lungo tutto l’arco della vita come confermano i numerosi riferimenti alla croce di Cristo, disseminati in tutta l’ampia produzione dell’Ipponate. Ciò che Agostino intende evidenziare è che la scelta di Gesù di portare la croce sulla quale verrà messo a morte è una lucida indicazione su cosa debba significare la vita cristiana. I credenti sono esortati in tal modo a seguire l’esempio del Maestro.

«La croce tiene insieme lo scandalo e la salvezza, la fine e l’inizio, perché in essa si compie qualcosa di assolutamente e radicalmente nuovo: sul legno, Cristo ci istruisce sul significato della nostra vita presente e futura, perché è con la sua morte che Egli ha vinto per noi la morte».

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto.

AGOSTINO, Confessioni, 9, 2, 3

PSEUDO AGOSTINO, Planctus Mariae edito a Parigi 1842

 

Scrive Agostino commentando l'episodio della Crocifissione e della presenza di Maria accanto a Suo Figlio: "Allora, sotto la croce la riconobbe, lui che da sempre l'aveva conosciuta. E prima che fosse nato da lei, aveva conosciuto la madre nella predestinazione. Prima che, come Dio, egli creasse colei dalla quale doveva essere creato come uomo, conosceva la madre."