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PITTORI: Eugenio Cisterna

Agostino vescovo con i Dottori della Chiesa

I cartoni preparatori per le vetrate con Agostino vescovo con i Dottori della Chiesa

 

 

EUGENIO CISTERNA

1907

Roma, chiesa di san Giuseppe

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La chiesa di san Giuseppe in via Nomentana unisce alla dominante impronta romanica, richiami diretti al modello basilicale romano. La decorazione pittorica, concentrata sulle tre absidi, fu realizzata da Eugenio Cisterna, già attivo per i Canonici Lateranensi, oltre che nelle chiese romane di sant'Agnese e della santa Famiglia, anche per la sede napoletana di santa Maria Piedigrotta nel 1902. Il lavoro dell'artista iniziò solo due anni dopo l'inaugurazione della chiesa, molto probabilmente a causa dell'esaurimento delle risorse finanziarie. Le scelte iconografiche della decorazione dell'abside maggiore rivelano la volontà di evidenziare, oltre al santo titolare, due temi entrambi di segno marcatamente romani: la memoria dei martiri sepolti lungo la via Nomentana e il legame della nuova chiesa con la basilica lateranense, derivato dalla intitolazione della congregazione di appartenenza dei committenti. Il primo tema, già affrontato da Cisterna nella vicina chiesa del Corpus Domini, viene svolto nel catino absidale, dove, ordinate in uno schema simmetrico rigoroso di ascendenza medioevale, le figure dei martiri Agnese, Alessandro, Nicomede e Emerenziana tra palmette e un prato rigogliosamente fiorito si dispongono ai lati san Giuseppe, di dimensioni leggermente maggiori.

Sotto la figura di Agnese si legge la firma e la data 1907. Al di sopra, su un fondo dorato a finto mosaico percorso da nubi e contornato da una cornice stilizzata con angioletti, campeggia il busto di Cristo, chiaramente ispirato all'immagine "reliquia" che domina il catino dell'abside lateranense, nel medioevo ritenuta acheropita. Al di sotto corre una fascia con cinque riquadri. I quattro laterali sono interrotti da un'apertura con altrettante monofore, le cui vetrate, disegnate da Cisterna, furono realizzate dallo Studio Giuliani. Le vetrate raffigurano i quattro Dottori della Chiesa Agostino, Gerolamo, Gregorio e Ambrogio. Sono noti i cartoni di Cisterna da cui furono ricavate le vetrate: i quattro Dottori della Chiesa sono raffigurati in tondi di diametro cm 60 con carboncino e biacca su carta.

 

La chiesa di San Giuseppe a via Nomentana è una chiesa di Roma nel quartiere Nomentano. Venne costruita su progetto di Carlo Maria Busiri Vici tra il 1904 ed il 1905 in stile neoromanico. Fu consacrata solennemente il 12 ottobre 1905 dal cardinale Pietro Respighi. La facciata è in laterizio a vista e nella parte inferiore presenta un porticato a tre arcate sorrette da colonne e nella parte superiore un oculo circolare sovrastato dagli spioventi della copertura. Inserito nella facciata si può osservare un mosaico con gli stemmi di Pio X e dei Canonici Lateranensi e una lapide nella quale è scritto in mosaico "DEO SACRUM IN HONOREM S. JOSEPH". L'interno si presenta a tre navate, a forme eclettiche neoromaniche, tutta in laterizi a vista. Presenta un'abside riccamente decorata in stile cosmatesco da Eugenio Cisterna, che lavorava, all'epoca, per l'Ordine dei Canonici Regolari Lateranensi. La statua di San Giuseppe che campeggia in alto, sul fondo dell'abside, è opera del Magni, mentre i quadri degli altari minori in onore del Sacro Cuore di Gesù e di Maria Santissima del Suffragio sono opera di Giuseppe Bravi.

 

 

Eugenio Cisterna

Nasce a Genzano nel 1862 da Giacomo Cisterna e Bettina Pigliucci. Ancora adolescente cominciò a frequentare a Roma la bottega del pittore Andrea Monti, suo concittadino. Divenne allievo di Virginio Monti, figlio di Andrea, un pittore e decoratore di chiese. Ne sposerà la sorella Emilia Monti. Studiò a fondo il simbolismo e le tecniche della pittura paleo-cristiana. Questo stile, che lo affascinò, compare già nel 1882 nelle decorazioni della cripta della chiesa di Sant'Agnese in Agone, che costituisce il suo primo lavoro. Assieme al cognato Virginio dipinse gran parte delle chiese che furono costruite a Roma dopo la sua annessione al Regno d'Italia. Lavorò anche nel nord-Italia, soprattutto in Lombardia. Nel 1900 Eugenio Cisterna fondò la fabbrica di vetrate artistiche "Giuliani" che affidò alle nipoti Maria Letizia e Laura Giuliani, preparando numerosi cartoni per le vetrate artistiche.

Morì a Genzano di Roma nel 1933.