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PITTORI: Maestro di Dublino

Statua di santa Monica sull'altare maggiore

Sao

 

 

MAESTRO DI DUBLINO

1901

Dublino, chiesa di sant'Agostino

 

Santa Monica

 

 

 

La statua che raffigura santa Monica dall'aspetto ancora giovanile con nella mano destra un libro aperto e nella sinistra un fazzoletto per asciugare le lacrime, trova sull'altare della cappella del Sacro Cuore nella chiesa di sant'Agostino a Dublino. Questo piccolo santuario all'interno della chiesa è stato eretto nel 1901 e dedicato al Sacro Cuore di Gesù. Presenta nella sua struttura alcuni bei mosaici in piastrelle e vetro, ben curate. Il santuario ha molti devoti che assistono alle celebrazioni in particolare il primo Venerdì di ogni mese.

 

Questa chiesa è stata dedicata ai santi Agostino e Giovanni Battista, ma popolarmente è conosciuta come la chiesa di san Giovanni Lane, poichè venne costruita sul sito dell'Ospedale di San Giovanni, fondato nel 1182. Il campanile della chiesa, la cui altezza è di 61 metri, è il più alto della città.

L'interno della chiesa possiede una serie impressionante di vetrate che narrano episodi della vita di Agostino, della Vergine e di santi. Le vetrate dell'abside sono di Franz Mayer and Co. di Monaco, una famosa impresa tedesca, con sede a Monaco di Baviera, attiva nel campo delle arti decorative per ben centocinquant'anni. L'azienda è stata molto popolare alla fine dell'Ottocento come principale fornitrice di vetrate artistiche alle grandi chiese cattoliche in tutto il mondo, avendo anche il benestare della Santa Sede. In Irlanda, in particolare, ha curato l'allestimento di ben nove chiese cattedrali (Derry, Carlow, Kilmore, etc.) e di almeno una cinquantina di chiese minori.

Le finestre vicine all'altare di Rita sono state realizzate dallo studio Harry Clark e le finestre vicino il Santuario della Madonna sono un capolavoro di Michael Healy.

L'irlandese Harry Clarke portò al massimo splendore l'arte vetraria. Dopo anni di studi in Francia nelle cattedrali gotiche, apprende la tecnica dell'uso dei vetri opachi e riuscì a sviluppare forme e cromatismi nuovi e inediti. Questa sintesi gli derivò dalla sua arte di illustratore coniugata alle spigolosità e bizzarrie dello stile liberty. Partiva sempre dai dettagli dei disegni preparatori e selezionava vetri e toni, sovrapponendo cromaticamente le lastre. Usava con attenzione la grisaille e lavorava sui contorni e sulle strutture portanti, con lo scopo di non renderla mai invasive per il soggetto. Assieme a Michael Healy, Evie Hone, Beatrice Elvery, Wilhelmina Geddes e Sarah Purser fondò nel 1903 An Túr Gloine, una sorta di corporazione di vetrai, sorta per rilanciare l'arte delle vetrate artistiche nelle chiese cattoliche irlandesi. Le vetrate di Clarke si distinguono per la finezza del disegno, l'uso di colori ricchi, come i blu profondi e i rossi sanguigni. Clarke predilige i forti contrasti timbrici e un innovativo sistema di integrazione del disegno alla struttura portante. Realizzò nel tempo complessi cicli di vetrate per le chiese di tutta l'Irlanda ma anche soggetti di carattere civile o profano. A Dublino si conserva quello che può essere considerato il suo capolavoro The Eve of St. Agnes del 1924 (ora alla Hugh Lane Municipal Gallery) ispirato alla celebre poesia di John Keats ed esposto insieme ad altri vetri di soggetto sacro di artisti coevi.

Nella chiesa di sant'Agostino a Dublino assieme a vari episodi o avvenimenti che riguardano il santo titolare, san Nicola da Tolentino, san Tommaso da Villanova e Monica, le grandiose e belle vetrate, realizzate da Harry Clarke, narrano varie scene della vita di sant'Agostino.