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Agostino sconfigge le eresie
MAESTRO DI FILADELFIA
1907-1915
Philadelphia, Santuario di santa Rita da Cascia
Agostino sconfigge le eresie
Gli americani di origine irlandese della zona di South Philly furono i primi benefattori della chiesa di Santa Rita, poco prima dell'immigrazione degli italo americani.
I frati agostiniani volevano una parrocchia con santa Rita come patrona e finalmente la chiesa fu costruita nel 1907. Santa Rita era stata canonizzata solo alcuni anni prima nel 1900.
All'interno, lungo il lato sinistro della navata centrale ci sono vetrate a tema Agostino. Sul lato destro si trovano invece vetrate che trattano episodi della vita di santa Rita da Cascia.
Questa statua si trova all'interno della chiesa
e raffigura Agostino nella sua dignità episcopale con la mitra in testa, un bastone pastorale monco e un libro nella mano sinistra. Il suo volto è segnato dalle rughe del tempo, assorto in uno sguardo contemplativo, mentre schiaccia un eretico.
Il soggetto dell'opera sottolinea l'intensa attività che Agostino svolse durante il suo episcopato per contrastare e debellare le eresie, in particolare quella manichea, donatista e pelagiana.
Il santo sentì profondamente la necessità di difendere l'ortodossia cristiana dalle eresie che imperversavano nel suo secolo. Nel corso della polemica contro i manichei e la loro visione dualistica dell'universo Agostino tende a sottolineare la bontà della creazione, la trascendenza di Dio e la superiorità dello spirito sulla carne. Nei confronti del donatismo Agostino sostenne che la Chiesa è un insieme di fedeli visibile, composta sia di santi che di peccatori. L'efficacia dei sacramenti non dipende dalla moralità di chi li amministra, ma dalla grazia di Dio che opera attraverso di loro. In disaccordo con Pelagio, che predicava la capacità dell'uomo di produrre e di scegliere il bene (di salvarsi pertanto usando le sue sole forze) Agostino ribadisce la realtà del peccato originale e pertanto l'urgenza della grazia divina per ottenere la salvezza (De natura et gratia).
416 Agostino tratta la questione pelagiana
La fine della controversia donatista coincise pressappoco con l'inizio di una nuova disputa teologica che impegnò Agostino fino alla sua morte. L'Africa, dove Pelagio ed il suo discepolo Celestio si erano rifugiati dopo il sacco di Roma da parte di Alarico, era diventata il principale centro di diffusione del movimento pelagiano. Già nel 412 un concilio tenuto a Cartagine aveva condannato i Pelagiani per le loro opinioni sulla dottrina del peccato originale, ma, grazie all'attivismo di Agostino, la condanna dei Pelagiani, che avevano avuto il sopravvento in un sinodo tenuto a Diospolis in Palestina, fu reiterata dai successivi concili tenuti a Cartagine e a Milevi. Un secondo periodo di attivismo pelagiano si sviluppò a Roma; papa Zosimo, dopo essere stato convinto da Agostino, nel 418 pronunciò una solenne condanna contro i Pelagiani.
Come era violento e aspro di dolore il mio sdegno contro i manichei, che tosto si mutava in pietà per la loro ignoranza dei nostri misteri, dei nostri rimedi, per il loro pazzo furore contro un antidoto che avrebbe potuto salvarli !
AGOSTINO, Confessioni 9, 4, 8