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PITTORI: Pietro Fornari

Battesimo di sant'Agostino

Il fonte battesimale con l'affresco di Ambrogio che battezza Agostino

 

 

PIETRO FORNARI

1942

Milano, Basilica Romana Minore dei SS. Nereo e Achilleo

 

Battesimo di sant'Agostino

 

 

 

L'affresco che raffigura il battesimo di Agostino si trova nel Battistero della Basilica dei santi Achilleo e Nereo in Milano. Come l'intero complesso basilicale, il battistero fu voluto fortemente dal beato Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, nell'ottica di un recupero delle consuetudini della prima Chiesa ambrosiana. Non a caso, in occasione dell'inaugurazione della nuova "Basilica baptisterii", il Cardinale scrisse una lettera pastorale ai fedeli della Diocesi, intitolata "Battistero della Basilica dei santi Achilleo e Nereo in Milano" in cui, descrivendone il ciclo di affreschi ad opera del pittore Piero Fornari e spiegandone il significato, diceva che l'edificio, "ispirandosi alle migliori tradizioni dell'eredità cristiana, canta, in una specie di poema biblico, tutto il catechismo del Santo Battesimo".

 

La Basilica prese forma nel 1937 quando l'Arcivescovo di Milano, il Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, decise, con il favorevole parere del Capitolo Cattedrale, di celebrare il quarto centenario della nascita di San Carlo Borromeo, fornendo di nuove chiese la periferia di Milano. Tra le altre venne scelta la zona Acquabella-Monforte-Città Studi e il Cardinale volle dedicare la nuova chiesa ai Santi Martiri Nereo ed Achilleo, Patroni del suo predecessore, il Cardinale Achille Ratti.

La nuova chiesa venne progettata dall'ingegner Giovanni Maggi, che la concepì di tipo basilicale, con una navata centrale e due navate laterali. Nel presbiterio si pensò di porre l'altare sotto un ciborio, che avrebbe potuto ricordare, nella sua costruzione, quello della Basilica romana dedicata ai Santi Martiri Nereo e Achilleo.

Il 6 dicembre 1940 il Cardinale Schuster consacrò l'edificio e l'altare della nuova chiesa. Due anni dopo, il 14 agosto 1942, terminata l'esecuzione degli affreschi del Battistero da parte del pittore Pietro Fornari, lo stesso Cardinale consacrava l'altare del Battistero, riponendovi le reliquie dei Santi Martiri Ippolito, Adria, Paolina, Neone e Maria, ricevute da Roma. Al termine della guerra, i danni subiti dalla chiesa erano stati pochissimi.

Come racconta Agostino nelle Confessioni, verso l'estate del 386 d. C. dopo qualche settimana ancora d'insegnamento di retorica, Agostino lasciò ogni cosa, ritirandosi insieme alla madre, il figlio ed alcuni amici, ad una trentina di km. da Milano, a Cassiciaco, l'attuale Cassago Brianza, in meditazione e in conversazioni filosofiche e spirituali; volle sempre presente la madre, perché partecipasse con le sue parole sapienti. Nella Quaresima del 386 ritornarono a Milano per una preparazione specifica al Battesimo, che Agostino seguì con il figlio Adeodato e l'amico Alipio. Il giorno di Pasqua Agostino ricevette il battesimo insieme all'amico Alipio che era stato convertito dalle prediche di S. Ambrogio, e ad Adeodato, figlio dello stesso Agostino, natogli mentre era ancora filosofo pagano. Allora S. Ambrogio secondo quello che lui stesso dice, gridò: Te Deum laudamus. S. Agostino seguitò: Te Dominum confitemur.

Giunto il momento in cui dovevo dare il mio nome per il battesimo, lasciammo la campagna e facemmo ritorno a Milano. Alipio volle rinascere anch'egli in te con me. Era già rivestito dell'umiltà conveniente ai tuoi sacramenti e dominava così saldamente il proprio corpo, da calpestare il suolo italico ghiacciato a piedi nudi, il che richiede un coraggio non comune. Prendemmo con noi anche il giovane Adeodato, nato dalla mia carne e frutto del mio peccato. Tu l'avevi ben fatto. Era appena quindicenne e superava per intelligenza molti importanti e dotti personaggi.

AGOSTINO, Confessioni 9, 6, 14