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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Novecento: Guillem GalmésPITTORI: Guillem Galmés
Agostino e Monica ai piedi della Vergine ricevono la cintura
GALMES GUILLEM
1900-1910
Palma di Maiorca, chiesa di Nostra Signora del Soccorso
Agostino e Monica ai piedi della Vergine ricevono la cintura
Nella cappella della Madonna della Consolazione della chiesa agostiniana maiorchina si trova l'altare dell'inizio del Seicento che apparteneva alla cappella e all'altare di San Nicola da Tolentino. Con alcuni adattamenti è stata riposizionata in questa cappella all'inizio del XX secolo, per collocarvi una nuova immagine della Madonna della Consolazione, patrona dell'Ordine degli Agostiniani. Ai piedi della Vergine sono inginocchiati sant'Agostino e santa Monica, che ricevono dalle mani della Vergine la simbolica cintura. Queste due statue sono opera dello scultore maiorchino Guillem Galmés (1845-1927). Il santo indossa la tunica nera dei monaci agostiniani, così come sua madre Monica. Nella mano destra regge un libro aperto, mentre con lo sguardo il suo volto si rivolge alla Vergine e al Bambino che regge in braccio. La figura di Monica alta 185 cm mostra un volto triste, ma allo stesso tempo vigile, che spera nella conversione del figlio. Ha un atteggiamento orante con lo sguardo rivolto alla Vergine. Sulla parete laterale destra, si può ammirare San Alonso de Orozco in una visione della Vergine, una copia di Fray Cuñado, e sul lato opposto l'Apostolo Santo Tomás, che riceve la cinghia dalle mani della Vergine, minacciata da una tempesta, secondo storia di Dionisio Aeropagita.
Guillem Galmés
Scultore e discepolo di Josep Lldó, fu seguace stilisticamente dell'opera di Adrià Ferran (1774-1826). Adrià Ferran, intorno al 1825, vendette tutti i suoi beni per far fronte ai suoi debiti e tornò a Barcellona. Il suo discepolo Josep Lladó gli acquistò parte dei suoi strumenti che in seguito passarono nelle mani del suo discepolo, lo scultore Guillem Galmés. Nato a Palma di Maiorca nel 1845 Galmés operò soprattutto nelle isole Baleari, realizzando il portale e la pala d'altare della cappella di San Giuseppe a Palma. E' pure l'autore della statua di Ramon Llull della chiesa di San Francesco e del gruppo della Pietà nella parrocchiale di Felanitx. Morì a Palma nel 1927.
La chiesa dedicata a Nostra Signora di Socorro a Palma di Maiorca, ha una struttura rinascimentale costruita nel XVII secolo. L'edificio venne realizzato in pietra bugnata e si presenta a navata unica con ben dieci cappelle laterali. Nella pala d'altare centrale notevole è il bellissimo intaglio della Vergine della Consolazione, un'opera in alabastro di scuola sivigliana della fine del Cinquecento. La cappella principale è dedicata a San Nicola da Tolentino, il primo santo dell'Ordine e presenta una cupola barocca ellittica con influenze stilistiche italiane. La sua ideazione e realizzazione è opera dell'architetto e scultore navarrese settecentesco Francisco Herrera. La torre, che svetta sulla facciata risale al XVIII secolo, ha forma ottagonale irregolare e con i suoi 47 m è la più alta di tutta la città di Palma. Accanto alla chiesa ed annessa alla stesso sorge una chiesa gotica quattrocentesca dedicata a Nostra Signora della Grazia, attualmente conosciuta come Nostra Signora De los Desamparados.
La presenza degli Agostiniani nelle Isole Baleari risale al XIII secolo, all'indomani della conquista di Maiorca da parte di Giacomo I d'Aragona nel 1229.
La prima fondazione agostiniana fu realizzata sull'isola di Formentera nel 1258. Nel 1480 i monaci agostiniani si stabilirono a Palma, fuori le mura cittadine, e a Ciudadela sull'isola di Minorca. Questi nuovi conventi furono amministrati dal venerabile P. Joan Exarch, un agostiniano di Valencia, che con un gruppo di religiosi si era stabilito dapprima in un eremo chiamato Nostra Signora degli Orfani, e successivamente a San Magín. Pochi mesi dopo padre Exarch trasferì quest'ultima fondazione in un territorio più sicuro, nella zona di Itria, su una altura fuori le mura, lungo la strada per Sóller. Nel 1592 venne fondato un convento presso il santuario di Monte Toro
nell'isola di Minorca e nel 1603 a Felanitx, sull'isola di Maiorca, venne fondato il convento di sant'Agostino, con la sua sontuosa chiesa.
Di tutte queste fondazioni, dopo le confische di Mendizábal nel XIX secolo, ne è rimasta una sola a Palma di Maiorca. In Itria la comunità fu attiva per più di cinquant'anni, finché per ordine dell'imperatore Carlo V le case religiose fuori città dovettero essere trasferite in città. Per questo motivo gli Agostiniani acquistarono le cosiddette "Casas del Ángel", un vecchio ospedale, accanto alla cappella della Madonna della Gracia, demolendo il convento di Itria, con i cui resti sarebbe stata costruita una porta nelle mura, nota come "Porta Pintada". Nel 1544 la struttura passò alla Cappella della Gracia, una piccola chiesa gotica del XV secolo, dedicata alla Madonna della Gracia, che era stata costruita sotto la direzione dell'architetto Guillem Sagrera. Accanto ad essa, nella seconda metà del Cinquecento, fu edificato il convento di Nostra Signora Del Socorro. Dal 1544 al 1835, anno della confisca, vi vissero circa 600 monaci agostiniani. Nel corso del Seicento i monaci costruirono una nuova chiesa, dedicata alla Vergine del Socorro, che conservò l'antica cappella gotica.
Nel 1707 fu realizzata la straordinaria cappella di San Nicola da Tolentino, con la sua eccezionale cupola barocca, ideata dall'architetto Francisco de Herrera. Nel convento di Socorro, gli agostiniani hanno svolto una intensa opera di promozione degli studi ecclesiastici, in cui eccelsero uomini di grande spessore culturale. Fra questi si possono ricordare P. Nicolás Serra, che dopo essere stato Provinciale della Provincia Agostiniana d'Aragona, fu eletto Vescovo di Bossa, in Sardegna; Padre Bartolomé Estelrich, missionario nelle Filippine, dopo essere stato per molti anni maestro dei novizi a Socorro; i frati Antonio Salom, Juan Antonio Bacó; Tomás Riera, Jaume Font, José Yoy, scrittori e professori illustri all'università.