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PITTORI: Maestro di Genova

Sant'Agostino scrive il De Civitate Dei

Sant'Agostino scrive il De Civitate Dei

 

 

MAESTRO DI GENOVA

1961

Genova, Chiesa di Nostra Signora della Consolazione e di san Vincenzo

 

Sant'Agostino scrive il De Civitate Dei e conculca le eresie

 

 

 

Sulla porta d'ingresso della chiesa di Nostra Signora della Consolazione a Genova troviamo due splendide sculture in altorilievo che raffigurano sant'Agostino e san Tommaso da Villanova. Il card. Giuseppe Siri il 12 febbraio 1961 benedisse questo nuovo artistico portone bronzeo della chiesa. Nell'anta di sinistra Agostino regge con la mano sinistra un libro aperto dove sta per scrivere: di che libro si tratti viene specificato nella scritta che sta alla base del portone riportato su un cuore frammisto a simboli agostiniani: DE CIVITATE DEI.

Alla destra san Tommaso da Villanova, vescovo agostiniano, è raffigurato nella sua tipica iconografia che lo vede fare l'elemosina ai poveri.

Agostino è stato rappresentato nelle sue vesti episcopali, con in testa la mitra e con un angioletto che gli regge il bastone di vescovo. Sotto i piedi del santi, schiacciato, giace un eretico che assume le forme e le sembianze di un serpente. Un angelo veglia sulla figura del santo e lo avvolge con le sua ali protettive.

L'opera De Civitate Dei fu scritta da Agostino dopo il Sacco di Roma da parte dei visigoti guidati da Alarico I nel 410, un evento che sconvolse il mondo romano ovvero. Agostino apprese la notizia mentre faceva la spola tra Ippona e Cartagine, dove si stava svolgendo un concilio. Presto gli arrivarono alle orecchie le accuse dei pagani contro il Dio cristiano che non aveva saputo difendere l'Urbe, ed assistette all'arrivo dei profughi con i loro racconti drammatici.

L'eccezionalità dell'evento lo sollecita a riflettere sul senso della vita e della storia. E nel 412 intraprende un'opera che lo impegnerà per una dozzina di anni e che diventerà uno dei pilastri della cultura occidentale. L'opera appare come il primo tentativo di costruire una visione organica della storia dal punto di vista cristiano, principalmente per controbattere le accuse della società pagana contro i cristiani.

 

Presso l'insediamento agostiniano di Nostra Signora della Consolazione si sviluppò la Congregazione di Genova con il titolo approvato dal Generale Fra Giacomo di: "Congregatio Sanctae Mariae de Consolatione, Ordinis Fratrum Eremitarum Sancti Augustini, de Observantia, de Pedemontis".

L'attuale chiesa della Consolazione è una riedificazione di un'altra più antica chiesa, che sorgeva, tra l'altro, in una diversa collocazione allo Zerbino. Questa chiesa, titolata a san Vincenzo, è indicata una prima volta in un documento del 1059. Nota anche e soprattutto come chiesa di Nostra Signora della Consolazione, la struttura è legata al nome del Beato Battista Poggi e si ergeva nella zona detta dello Zerbino, così detta da "Zerbo", che in dialetto significa muschio. Era pertanto all'esterno dei quartieri storici della città, sia del vicino sestiere esterno di San Vincenzo che di quello successivo inscritto nelle Vecchie Mura interne di Portoria.

I lavori per la sua costruzione iniziarono nell'estate del 1475. La storia di quella prima chiesa si concluse nel 1681 quando il grandioso complesso, chiesa e convento, furono atterrati. La necessità di migliorare le difese cittadine, anche in conseguenza del recente bombardamento del Re Sole del 1684, obbligò a ripulire l'area sotto le mura dello Zerbino. Pertanto si dovette demolire la vecchia chiesa di Artoria e gli Agostiniani dovettero pertanto lasciare il loro convento. I Padri Agostiniani, lasciata la zona dello Zerbino, ottennero dalla Repubblica di Genova, l'area sulla quale costruirono il nuovo convento e la nuova chiesa di Nostra Signora della Consolazione.

L'edificazione ebbe luogo dal 1684 al 1706, ma con l'apertura al culto religioso già dal 1693 sotto il patrocinio delle famiglie genovesi Durazzo, Della Torre, Canevari e Lercari-Castiglione. La chiesa di Nostra Signora della Consolazione e San Vincenzo martire è ubicata nella centrale via XX Settembre e fa parte del vicariato centrale di Carignano-Foce. I lavori ebbero inizio nel 1681 e la chiesa venne aperta al pubblico nel 1706. Fu dotata della cupola dal 1769 per opera di Simone Cantoni.