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PITTORI: Geyling Rudolf

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

GEYLING RUDOLF

1894

Vienna, chiesa di santa Maria

 

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

Questa magnifica vetrata si trova in una delle undici grandi finestre che sono state installate in stile neo-barocco nel corso del restauro ottocentesco della chiesa di santa Maria a Vienna. Il soggetto raffigurato è sant'Agostino: l'artista ha preferito presentarlo secondo un modello molto diffuso nella sua iconografi che lo vede vescovo e Dottore della Chiesa. Geyling ha inoltre voluto renderlo ancor più riconoscibile utilizzando il simbolo del cuore fiammante, caro alla sensibilità barocca e ottocentesca.

Le altre vetrate poste sul lato sinistro raffigurano la Natività (circa 1897), Cristo Salvator Mundi e San Carlo Borromeo (1893); sul lato destro scopriamo la Fuga in Egitto (1898), San Giuseppe con il Bambino (1894), Anna con Maria, Santa Teresa e Sant'Ignazio (1893). Nei corridoi sono stati raffigurati i santi Luigi e santa Barbara (circa 1894); nel coro sant'Agostino (circa 1894) e San Leopoldo (1956); in galleria osserviamo la Trinità (1899). Le vetrate sono state eseguite nel periodo 1893-1898 dagli eredi di Geyling Carl. Nell'archivio di questa azienda si trova il registro Geyling dove sono annotati i lavori per le vetrate nel 1894. Secondo queste note il direttore artistico dei lavori fu il professor Rudolf Geyling, che ideò la maggior parte dei disegni, in particolare per sant'Agostino, santa Barbara e angeli, Giuseppe e la nascita del bambino di Cristo e la Trinità. Per le altre raffigurazioni si svilupparono nuove composizioni, come dimostra un confronto tra i disegni di S. Carlo. Dopo la seconda guerra mondiale, le finestre sono state restaurate nel 1956 e in quella occasione fu realizzato un nuovo San Leopoldo.

La chiesa di S. Maria è stata edificata nel 1656, inizialmente come edificio annesso al cimitero che esisteva nel complesso di San Michele. Nel 1660 il padre Barnabita Don Celestino Joanelli donò alla chiesa la famosa immagine miracolosa di Maria, e il vescovo Philipp Friedrich von Breuner consacrò la cappella in legno del cimitero benedicendola con l'immagine miracolosa. Da quel momento l'immagine miracolosa attrasse numerosi pellegrini nella chiesa e nel complesso costruito dai Barnabiti negli anni 1668-1669.

Questi edifici purtroppo andarono distrutti nel secondo assedio turco di Vienna del 1683. Tuttavia, l'immagine miracolosa venne tempestivamente salvata dal sacrestano all'interno delle mura della città di Vienna. La chiesa venne ricostruita e nel 1689 il vescovo Leopold Karl von Kollonitsch la consacrò con l'immagine miracolosa riportata in loco. La ricostruzione della chiesa che ha portato alla sua forma attuale fu condotta dal 1711 dall'architetto Francis Jänckl. Nel 1714 la navata e le aree del coro erano già ricostruiti, Nel 1715 furono alzate le torri della facciata occidentale e nel 1721-1726 si completò l'opera con ricoprendo di rame le torri e decorando la facciata ovest con statue e rilievi.

 

 

Rudolf Geyling

Nasce nel 1839 a Vienna e muore nel 1904 a Ybbs an der Donau. Rudolf era figlio del pittore Franz Geyling (1803-1875) e fu pittore egli stesso. Nel 1856 è studente presso l'Accademia di Belle Arti a Vienna. Dopo la morte dello zio Carl Geyling nel 1880 assume la gestione delle fabbrica di vetrate "Erben di Carl Geyling". Per 20 anni ne fu direttore, creando molte migliaia di dipinti su vetro in chiese ed edifici monumentali, edifici pubblici e case private in tutta Europa. Nel 1884 il suo laboratorio realizzò circa 200 vetrate colorate e oltre 1.200 finestre per edifici privati. Di grande rilevanza sono stati i suoi disegni per alcune vetrate nella cattedrale di Santo Stefano, di santa Maria, per la cappella di Mayerling, nella chiesa parrocchiale di Bad Hall e Steyr in Austria e a Korneuburg, Leoben e Jihlava, nella Votivkirche di Vienna, per il Municipio di Vienna e altro ancora. All'estero ha realizzato le finestre per l'Accademia di San Pietroburgo e per le Cattedrali di Nancy e Joigny.