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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Novecento: Maestro di La GoulettePITTORI: Maestro di La Goulette
Sant'Agostino cardioforo
MAESTRO DI LA GOULETTE
1900-1920
La Goulette, chiesa dei santi Agostino e Fedele
Sant'Agostino vescovo e cardioforo
Questa La statua di S. Agostino vescovo di Ippona si trova nella chiesa dei santi Agostino e Fedele. Nel 1898 il Cardinale Lavigerie chiese agli Eremiti di sant'Agostino della Provincia di Malta di prendersi in carico della parrocchia di La Goulette dedicata ai santi Agostino e Fedele. Uno di questi agostiniani, Padre Salibat, introdusse nella devozione popolare un pellegrinaggio dedicato alla Madonna di Trapani. Per tale occasione i fedeli sfilano per la città nella ricorrenza della festa dell'Assunta. Molti residenti di La Goulette, pur non essendo cristiani, partecipavano a questo corteo che si è tenuto per l'ultima volta il 15 agosto 1962. All'interno della chiesa c'è un affresco che è stato ideato e realizzato dall'artista francese e critico d'arte Jacques Arnaud che ha vissuto a Tunisi dal 1948 al 1970 e ha insegnato presso l'Ecole des Beaux Arts de Tunis.
Nel 2007, la chiesa è stata restaurata e poi ridecorata dal pittore italiano Alberto Bogani. Una comunità di Missionarie della Carità o suore di Madre Teresa risiede in questo luogo per prendersi cura di alcune anziane signore che hanno un'origine italiana. Una comunità di padri della Congregazione della Missione, meglio conosciuto come Vincenziani o lazzaristi, ha infine fondato una piccola comunità residenziale nel settembre del 2011. Ogni Domenica si celebra la Messa per la comunità anglofona per lo più africana.
La Goulette è un quartiere di Tunisi nota anche come la Piccola Sicilia dove ha convissuto a lungo un ricco mix di culture dell'Europa meridionale, francese, maltese, e italiana che si sono lì sviluppate.
Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.
Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.
Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.