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Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
GRANDA FELIX
1944
Malaga, chiesa di sant'Agostino
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
La statua del santo si trova sull'altare maggiore con ai piedi due altri santi agostiniani, san Nicola da Tolentino e san Tommaso da Villanova vescovo. Tutti sono vestiti con la tonaca nera dei monaci agostiniani. Agostino impugna con la mano sinistra il bastone pastorale e porta in testa la mitra segno della dignità episcopale. Nella mano sinistra impugna un gran libro chiuso.
La chiesa di sant'Agostino a Malaga è annessa all'omonimo convento e costituisce attualmente una parrocchia. La chiesa è servita dagli agostiniani.
Una delle cappelle laterali è dedicata alla venerata immagine di santa Rita da Cascia, monaca italiana agostiniano del XV secolo, che viene invocata come patrona del matrimonio e della famiglia nonché come risolutrice dei casi impossibili. La festa di santa Rita a maggio è un esempio della grande devozione di cui gode da parte degli agostiniani di Malaga. In tale occasione sono migliaia le rose benedette e distribuite alla gente. Si tratta di una vera e propria tradizione dell'Ordine degli Agostiniani.
La chiesa costituisce anche un luogo di culto per la Reale Confraternita del Padre Nostro Gesù e della Vergine del Soccorso. In questa chiesa del centro storico di Malaga troviamo anche il culto che il Collegio degli Avvocati di Malaga offre alla Madonna Addolorata. la loro santa patrona. Nell'edificio sono sepolti alcuni importanti personaggi della città dal XVII al XIX secolo.
La chiesa presenta tre navate di cui quella centrale è ricoperta da legnami e presenta archi con ampie aperture. L'interno è molto luminoso grazie al ritmo degli archi che si appoggiano sopra pilastri in stile corinzio, la cui realizzazione viene ascritta a José Martín de Aldehuela.
La fondazione del complesso agostiniano risale al 1575 grazie all'intervento della famiglia Swerts di origine straniera ma residente a Malaga, che si preoccupò di costruire la cappella di S. Agostino nel convento. La chiesa e il convento appartennero alla Provincia Betica fino al 1836, quando vennero chiusi al culto. Tuttavia sia la chiesa che il convento nel 1918 furono riacquisiti dagli agostiniani della Provincia Matritense.
L'altare maggiore si trova sotto una cupola semicircolare e propone, come sottolineato in apertura, l'immagine di sant'Agostino fra quattro colonne. La struttura è stata rifatta nel 1944 dopo che un incendio nel 1931 nel corso della rivoluzione spagnola distrusse suppellettili e opere d'arte che vi erano conservate. Dopo la guerra civile gli agostiniani dovettero rifare le immagini sacre e ne affidarono l'esecuzione alla bottega di Félix Granda.