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PITTORI: H. Grandegger

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

H. GRANDEGGER

1970

Neustift-Innermanzing, chiesa di sant'Agostino

 

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

Questa statua in bronzo raffigura Agostino vescovo e cardioforo. L'opera stilisticamente moderna nella sua concezione è stata realizzata dallo scultore H. Grandegger nel 1970.

Agostino ha un aspetto giovanile ed una forma molto allungata. In testa porta la mitra, mentre nella mano destra regge il bastone pastorale.

Nella mano sinistra invece regge nel palmo della mano un cuore fiammante.

La facciata della chiesa è rivestita in pietra naturale e mostra attraverso il portale la statua di H. Grandegger. La torre della chiesa è alta 40 m con quattro campane.

L'intera struttura è stata completata e consacrata dal Vescovo diocesano Franz Zak nel 1967. Il progetto della chiesa è stato ideato dall'architetto Walter Prutscher. L'edificio può contenere 840 persone e dispone di 360 posti a sedere. Ha una superficie interna rettangolare, con il coro leggermente più stretto il che conferisce un buon effetto spaziale.

Nel 1996, il pittore Manfred Seibt ha progettato e realizzato le pale d'altare. La struttura di quella a sinistra mostra l'uomo che si è allontanato da Dio con colori freddi. Un dipinto di sette metri per cinque con una grande croce al centro simboleggia il ponte che avvicina a Dio. Nei colori rossi caldi e gialli dell'uomo della pala destra si simbolizza la ritrovata centralità in Cristo. Lo stesso artista ha anche creato le stazioni della Via Crucis. La chiesa è una succursale della parrocchiale di Altlengbach.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.