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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Novecento: Maestro di GuadarramaPITTORI: Maestro di Guadarrama
Sant'Agostino e la Città di Dio
MAESTRO DI GUADARRAMA
1950-1980
Guadarrama, Centro Congressi Fray Luis de Leòn
Sant'Agostino e la Città di Dio
Questa vetrata moderna che raffigura sant'Agostino vescovo autore del celebre libro De Civitate Dei" si trova nel Centro Congressi Fray Luis de León gestito dagli Agostiniani a Guadarrama a una cinquantina di km da Madrid. Questa importante struttura è un luogo di incontri culturali e di soggiorno in stile agostiniano. Poco lontano nel 2009 è stato inaugurato un formidabile collegio scolastico retto dagli agostiniani.
In questa struttura è stato trasferito il professorio agostiniano che conobbe una sede temporanea nella residenza Castilla de Madrid (1979-2003). Dal 2003 è presente nel complesso Fray Luis de León, che è nato come centro culturale della provincia di Spagna.
Questa provincia agostiniana, attualmente denominata provincia di Castiglia, risale all'origine dell'Ordine. Prima della Grande Unione del 1256 già esistevano conventi e, se non proprio in quell'anno, si può considerarla come provincia indipendente fin dalla seconda metà del Duecento. Nel 1278 sono attestati sette conventi nel regno di Castiglia e due in Portogallo. Nel 1357 i conventi erano diventati dodici e per il 1518 erano saliti a trentasei. Tra essi emergono i conventi di Salamanca, Burgos, Toledo, Valladolid e Siviglia. In data sconosciuta, ma certamente durante la seconda metà del Duecento, nacque dalla provincia di Spagna la provincia della Corona de Aragón e nel 1477 vennero costituiti i conventi portoghesi come provincia indipendente.
L'immagine di Agostino ci presenta un santo dall'aspetto giovanile, con una folta barba che copre il volto. Gli occhi dolci si volgono verso l'osservatore quasi per interrogarlo. Agostino indossa i paramenti episcopali con la mitra in testa. Alle sue spalle si vedono degli edifici: uno laico a sinistra e uno religioso a destra (contrassegnato dalla croce) che esprimono simbolicamente l'antitesi fra la costruzione che ciascuno di noi può compiere fra città degli uomini e la città di Dio.
L'opera fu scritta da Agostino dopo il Sacco di Roma da parte dei visigoti guidati da Alarico I nel 410, un evento che sconvolse il mondo romano ovvero. Agostino apprese la notizia mentre faceva la spola tra Ippona e Cartagine, dove si stava svolgendo un concilio. Presto gli arrivarono alle orecchie le accuse dei pagani contro il Dio cristiano che non aveva saputo difendere l'Urbe, ed assistette all'arrivo dei profughi con i loro racconti drammatici.
L'eccezionalità dell'evento lo sollecita a riflettere sul senso della vita e della storia. E nel 412 intraprende un'opera che lo impegnerà per una dozzina di anni e che diventerà uno dei pilastri della cultura occidentale. L'opera appare come il primo tentativo di costruire una visione organica della storia dal punto di vista cristiano, principalmente per controbattere le accuse della società pagana contro i cristiani.