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PITTORI: Olle Hjortzberg

Agostino e la madre Monica

Agostino e la madre Monica

 

 

HJORTZBERG OLLE

1913

Saltsjöbaden, Chiesa dell'Apocalisse o della Rivelazione

 

Agostino e la madre Monica

 

 

 

Questa pittura moderna, ma di gusto antico, si trova nella chiesa dell'Apocalisse a Saltsjöbaden nella Contea di Stoccolma. L'immagine raffigura Santa Monica che si rivolge al figlio Agostino mentre sullo sfondo si nota una nave forse di tipo vichingo che ricorda la fuga di Agostino da Cartagine. Entrambi hanno un volto ancora giovanile, cerchiato dal nimbo dei santi. Indossano lunghe tuniche che giungono sino ai piedi.

L'ambiente ricreato a sfondo dall'artista presenta connotazioni orientali fortemente colorate ispirate all'arte bizantina e anche assiro-babilonese. In alto nella semiluna volteggiano angioletti sopra la scritta SANTA MONICA S. AUGUSTINUS.

Fra le longilinee figure dei due protagonisti si intravede una imbarcazione di epoca romana, forse simbolo e ricordo dei viaggi in terra italica dei due, l'una alla ricerca dell'altro.

L'opera è stata realizzata da Olle Hjortzberg.

La chiesa dell'Apocalisse o chiesa della Rivelazione fu costruita tra il 1910 e il 1913, disegnata da Ferdinand Boberg e consacrata a maggio 1913. La facciata e l'intera struttura dell'edificio sono state costruite il mattone rosso mattone.

Il programma iconografico per la decorazione artistica della chiesa è stato proposto dall'arcivescovo Nathan Söderblom e, come consulente storico-culturale, da Johnny Roosval docente di storia dell'arte.

Sui muri e sui soffitti Olle Hjortzberg ha eseguito i dipinti figurativi, mentre Filip Månsson e Oscar Brandtberg hanno completato la pittura degli affreschi murali e del soffitto.

Da un punto di vista architettonico, l'edificio è una strana combinazione fra stile romantico e art nouveau. La chiesa venne costruita grazie alle donazioni di Knut Agatone Wallenberg e Alice Wallenberg, che vennero poi sepolti nella cripta della chiesa. All'ingresso principale si trovano due notevoli porte bronzee con rilievi creati da Carl Milles. L'altare è stato realizzato con bianco marmo di Carrara ed è stato ideato da Ferdinand Boberg. Lungo l'altare si trovano quattro statue bibliche in alabastro realizzati da Carl Milles.

 

Presso Ostia Tiberina mia madre morì. Non tralascerò i pensieri che partorisce la mia anima al ricordo di quella tua serva, che mi partorì nella carne a questa vita temporale e col cuore alla vita eterna. Tu la creasti senza che neppure il padre e la madre sapessero quale figlia avrebbero avuto: l'ammaestrò nel tuo timore la verga del tuo Cristo.

AGOSTINO, Confessioni 9, 8, 17

 

Educata dunque alla discrezione e alla sobrietà, e da te sottomessa ai genitori piuttosto che dai genitori a te, quando compì l'età da marito fu consegnata a un uomo che servì come un padrone: e fece di tutto per guadagnarlo a te, parlandogli di te con quel suo modo d'essere di cui tu la facevi bella e pur nel suo contegno amabile e ammirevole per il marito. Quanto poi agli oltraggi da lui inflitti al letto coniugale, fu così tollerante che non ebbe mai alcun diverbio con lui a questo proposito. Aspettava che su di lui scendesse la tua misericordia, e con la fede gli desse un po' di castità. Lui era del resto capace di forti attaccamenti come facile all'ira. Ma lei riusciva a non opporre resistenza, neppure verbale - per non parlare delle azioni - al marito mentre era in collera.

Quando però l'ira era sbollita e lo vedeva tranquillo, coglieva il momento adatto per rendergli conto delle proprie azioni, nel caso che la sua furia fosse stata senza motivo. C'erano molte sue amiche che avevano mariti meno violenti, eppure portavano in faccia i segni delle percosse, a volta erano addirittura sfigurate: durante le loro conversazioni si lamentavano del modo di vivere dei mariti. Ma lei, quasi prendendole benevolmente in giro disapprovava il loro linguaggio - e in questo c'era qualcosa di serio: dal momento in cui, diceva, si erano sentite leggere solennemente il contratto matrimoniale, dovevano considerarsi schiave in forza di quel documento. Ricordassero dunque la loro condizione: non era proprio il caso di alzare troppo la testa di fronte ai loro padroni. Quelle restavano ammirate, sapendo che marito irascibile doveva sopportare: non s'era mai sentito dire, anzi non c'era il minimo indizio, che Patrizio battesse la moglie o che ci fosse stata anche una sola lite coniugale fra loro. E quando le chiedevano, in confidenza, come fosse possibile lei recitava la regola che ho ricordato. Quelle che riuscivano a osservarla poi la ringraziavano dei risultati ottenuti, e quelle che non ci riuscivano continuavano a subire vessazioni.

AGOSTINO, Confessioni 9, 9, 19

 

 

Gustaf Olof Olle Hjortzberg

Nato nel 1872, fu un notevole pittore e incisore svedese. Ha frequentato il Collegio delle Arti dal 1892 al 1896, e poi trascorse gli anni dal 1898 al 1905 in paesi stranieri, tra cui l'Italia, la Grecia e la Palestina. Dopo il suo ritorno in Svezia, eseguì 28 dipinti per la chiesa di S. Chiara e una serie di pale d'altare e composizioni decorative in vari edifici, tra cui il Royal Dramatic Theatre a Stoccolma. Nel 1913 eseguì  i grandi affreschi nella chiesa dell'Apocalisse. Nei suoi monumentali dipinti Hjortzberg esprime uno stile che in parte è ispirato dall'arte assira, e in parte deriva dall'apprendimento dei principi del simbolismo. Hjortzberg divenne insegnante presso l'Accademia di Belle Arti nel 1909, professore nel 1911 e Direttore nel 1920. Ha anche realizzato diversi libri illustrati, come il catechismo, un Innario (1913) e la Bibbia di Gustav V (1927). Come grafico produsse diversi francobolli svedesi. Hjortzberg ha dato vita anche al manifesto per le Olimpiadi estive nel 1912. Morì nel 1959.