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PITTORI: Guglielmo Lecchi

Sant'Agostino vescovo cardioforo e il De Trinitate

Sant'Agostino vescovo cardioforo e il De Trinitate

 

 

LECCHI GUGLIELMO

1919

Villa d'Ogna, chiesa di San Matteo Apostolo

 

Sant'Agostino vescovo cardioforo e il De Trinitate

 

 

 

Guglielmo Lecchi dipinse nel 1919 questo sant'Agostino come elemento della decorazione pittorica della volta della chiesa parrocchiale di Villa d'Ogna. Agostino è qui raffigurato come vescovo e mostra molti dei simboli che lo caratterizzano nella sua consolidata iconografia.

Con la mano destra impugna il bastone pastorale, mentre con la sinistra regge un cuore fiammante e un voluminoso libro del De Trinitate.

Il viso del santo è quello di una persona anziana, segnata dal tempo con una folta barba bianca.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

C'è un misterioso processo che avviene in Dio. Il Vangelo ci dice che Gesù di Nazareth era il Figlio di Dio. Ma che cosa significa? Che cosa vuol dire che Cristo e il Padre sono uno solo? L'interezza del messaggio cristiano sta proprio in questa unità, che si realizza sulla croce, grazie alla morte di Gesù, in quanto uomo. A questo proposito l'intelletto umano può trovare solo analogie. E il genio di Agostino ha esposto, in quindici analisi incredibilmente valide, il suo modo di approssimarsi a questo mistero dell'incarnazione di Dio e dello Spirito Santo. Di questi 15 libri possiamo qui prenderne in esame solo uno, e anch'esso solo per brevi cenni. Che cosa c'è di più misterioso dell'incarnazione di Dio?

 

Guglielmo Lecchi

Guglielmo Lecchi, nato a Villa di Serio nel 1871, si trasferì ad Albino quando il padre Pietro decise di andarvi ad abitare nel 1881. Frequenta negli anni dal 1885 al 1991 l'Accademia Carrara a Bergamo, sotto la guida del maestro Giovanni Comineti. Tra le opere più significative di Guglielmo Lecchi, troviamo ritratti, nature morte, paesaggi, gli affreschi eseguiti nella Chiesa del Pianto di Albino e negli uffici della ex ditta Honegger di Albino. Muore nel 1934.