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PITTORI: Tagliaferri da Pagnona

Sant'Agostino e sant'Ambrogio

Agostino e sant'Ambrogio

 

 

TAGLIAFERRI DA PAGNONA

1910 circa

Lierna, chiesa parrocchiale di S. Ambrogio

 

Sant'Agostino e sant'Ambrogio

 

 

 

Nei primi decenni del XX secolo la volta della navata della chiesa di S. Ambrogio a Lierna venne ornata da un notevole ciclo di affreschi ambrosiani per opera di un esponente della famiglia dei pittori Tagliaferri da Pagnona.

In ordine a questi dipinti va detto che all'interno dei riquadri sono state definite quattro scene con una impostazione abbastanza originale.

La sequenza inizia nel medaglione più prossimo alla facciata, con l'episodio che illustra la nascita di Ambrogio, segue la scena della acclamazione del futuro santo a vescovo, grazie alla indicazione di un bambino.

Il terzo episodio, di particolare suggestione scenografica, mostra Agostino genuflesso davanti ad Ambrogio, con chiara allusione alla conversione del futuro vescovo di Ippona. La quarta scena propone l'incontro fra Ambrogio e l'imperatore Teodosio, dove il vescovo milanese redarguisce l'autorità politica per il crimine commesso.

L'ultimo quadro illustra la glorificazione di Ambrogio, assiso su una nuvola, che sale al cielo circondato da uno stuolo di angeli festanti. Le scene sono arricchite da pregevoli incorniciature in stile baroccheggiante ridondanti di ornati fogliacei e floreali.

Lierna fu in epoca medioevale di proprietà del monastero benedettino milanese di san Dionigi. Passata alle dipendenze della diocesi comense, la cittadina cercò in tutti i modi si sottrarsi a tale amministrazione sottomettendosi dapprima a Varenna nel 1202 e accogliendo il patronato di Bergamo nel 1242.

La scena immaginata da Tagliaferri mostra l'incontro fra Agostino e Ambrogio: il giovane africano sta in ginocchio dinanzi al grande vescovo milanese che, ritto in piedi, lo accoglie alzando le mani al cielo per ringraziare Dio della avvenuta conversione di Agostino. La scena è ambientata nell'episcopio da dove entra una luce salvifica che investe Ambrogio.

 

A Milano incontrai il vescovo Ambrogio che dispensava continuamente al popolo la sostanza del tuo frumento, la letizia del tuo olio e la sobria ebbrezza del tuo vino. A lui ero guidato inconsapevole da te, per essere da lui guidato consapevole a te.

AGOSTINO, Confessioni 5, 13, 23

 

Era allora vescovo di Milano Ambrogio.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Il grande incontro tra Ambrogio e Agostino, l'ex funzionario romano nato in Germania (Treviri) ed eletto vescovo per volere del popolo e dello stesso potere imperiale che voleva Milano, città importantissima e sede dell' imperatore, ben presidiata da uno dei migliori funzionari dell' impero, ed il giovane retore africano, uno degli incontri più densi di significato e di conseguenze della storia, non avviene a Milano per caso.

«Et veni Mediolanum ad Ambrosium episcopum», venni appositamente a Milano per ascoltare il vescovo Ambrogio, scriverà Agostino, ritornato nella sua Africa, segnato indelebilmente da Milano e da Ambrogio.