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PITTORI: Maestro di Malvern

La scena del tolle lege

La scena del tolle lege

 

 

MAESTRO DI MALVERN

1900-1950

Malvern, College Preparatory High School

 

Tolle lege

 

 

 

Il monumento propone in modo piuttosto inusuale e singolare una rivisitazione della scena agostiniana del Tolle lege nel giardino di Milano. E' Agostino stesso, giovane e aitante, a proporre a un giovane studente moderno, seduto su una pila di libri, un libro che tiene fra le mani con scritto Tolle Lege. La scena simbolicamente vuol riproporre ad ogni studente del College agostiniano l'esperienza di vita di Agostino stesso, che alla ricerca della verità seppe rispondere con entusiasmo ed onestà decidendo ala fine di farsi battezzare fedele cattolico. L'opera è conservata nel parco della Malvern Preparatory School in Pennsylvania, una scuola cattolica indipendente fondata e retta dagli agostiniani.

La Malvern Preparatory School è nata come Accademia preparatoria nel campus della Università di Villanova nel 1842 presso l'azienda agricola Belle-Aire, che l'ordine agostiniano acquistato nel gennaio 1842. L'accademia è stata chiamata "San Nicola da Tolentino Academy "nel 1901. Nel 1922, a causa della espansione dei corsi alla Villanova University si decise di separare l'Accademia dal campus di Villanova. La famiglia Rosengarten di Malvern vendette parte della sua vecchia fattoria tra Warren Avenue e Paoli Pike agli Agostiniani e la nuova struttura divenne la Malvern Preparatory School. Solo due edifici in origine erano luoghi adatti per le lezioni e questi si sono conservati: si tratta di una casa colonica (Austin Hall) e di una fattoria (il convento, o Sala di Alber). Tre nuovi edifici sono stati costruiti nel 1924 le aumentate necessità della scuola. In epoca più recente sono sorte nuove costruzioni con un nuovo centro d'arte in onore dell'ex presidente, il reverendo David Duffy e un nuovo complesso sportivo esterno che porta il nome del leggendario ex allenatore di calcio Gamp Pellegrini.

La presenza nel Nord America dell'Ordine agostiniano risale al 1796, quando alcuni frati irlandesi arrivarono a Philadelphia. Michael Hurley è stato il primo americano a entrare nell'Ordine nell'anno successivo. I frati agostiniani hanno istituito scuole, Università ed altre opere, includendo anche l'Università di Villanova di Philadelphia e il Merrimack College di Boston. Dal 1909 esistono due case agostiniani e una scuola a Chicago, dal 1922 a San Diego, nel 1925 venne fondata una scuola in Ojai e Los Angeles; nel 1926 una scuola in Oklahoma; nel 1947 il Merrimack College; nel 1953 una scuola in Pennsylvania; nel 1954 una scuola di Detroit; nel 1959 una scuola nel New Jersey e nel 1962 una scuola in Illinois.

 

Nelle opere scritte subito dopo la conversione, Agostino non fa il minimo accenno alla famosa scena dell'orto o del tolle lege che ricorda nelle Confessioni. Si può osservare, come sostenne Pincherle, che la descrizione che fa Agostino del suo stato d'animo è, da una parte, tutta dominata dalla preoccupazione, polemica contro i manichei, di dimostrare l'esistenza e il valore del libero arbitrio, la possibilità di una scelta fra bene e male e che, d'altra parte, essa è redatta sotto l'influsso di quei passi paolini che parlano del contrasto fra lo spirito e la carne.

E si potrebbe ancora suggerire, insistendo sull'importanza di questo fatto, che l'episodio dimostra come Agostino abbia conosciuto l'epistolario di san Paolo proprio all'inizio della sua conversione.

Tuttavia questa scena, vera senza dubbio in molti, probabilmente in tutti, i suoi particolari, è stata redatta con la preoccupazione di dimostrare appunto il contrario di ciò che taluno ha creduto di scorgervi: di mettere in luce cioè l'impotenza dell'uomo a operare da solo la propria salvezza e la necessità dell'intervento, subito efficace della grazia divina, intervento che non ha nulla di miracoloso.

Possiamo anche ammettere che il testo paolino, di contenuto così caratteristicamente etico, e inserito in una esortazione morale ed escatologica, fosse per l'appunto quello che Agostino lesse effettivamente, ricavandone la forza di tradurre in atto i progetti che da qualche tempo maturavano nella sua mente.

 

E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea