Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Novecento: Giuseppe Melle

PITTORI: Giuseppe Melle

Agostino e l'Eucarestia: affresco di don Giuseppe Melle (1957-1965) a Roma per la chiesa di santa Maria Ausiliatrice

Agostino e l'Eucarestia: affresco di don Giuseppe Melle (1881-1973)

Roma, chiesa di santa Maria Ausiliatrice

 

 

DON GIUSEPPE MELLE

1957 - 1965

Chiesa di S. Maria Ausiliatrice, Roma

 

Sant'Agostino e l'Eucarestia

 

 

 

L'affresco fa parte di un complesso di dipinti che l'autore ha realizzato per la chiesa di S. Maria Ausiliatrice in Roma.

Don Giuseppe Melle è nato a Saluggia (Torino) l'8 aprile 1881 ed è morto a Bari il 29 maggio 1973. Segretario del Cappellano Militare di un ospedale di campo, per l'Ufficio Notizie, nella prima guerra mondiale, Cappellano Militare nella guerra etiopica e Cappellano Militare nella seconda guerra mondiale, dimostrò sempre un grande spirito di sacrificio e un forte attaccamento al dovere. Nel corso della sua vita fu un validissimo insegnante di materie teologiche, per le cui discipline era particolarmente inclinato. Due sono le sue opere più valide e più impegnative: gli affreschi dipinti per tutta la chiesa del Redentore a Bari e quelli per la chiesa di S. Maria Ausiliatrice in Roma.

Per questa ultima fatica ha lavorato senza interruzione per 8 anni dal 1957 al 1965 aiutato solo da un suo discepolo, Nicola Napoletano, che ha fatto tutti gli ornamenti della chiesa. Melle in gioventù non poté seguire corsi accademici per cui fu costretto a diventare autodidatta, cercando sempre artisti competenti che lo guidassero nel suo percorso artistico. Esaurito in età giovanile un primo corso di studi sopra una raccolta di 600 e più disegni graduati di figura umana, di natura morta, di paesaggio e di ornati, regalatigli da un padre Cappuccino pittore, Melle passò allo studio su un testo di anatomia pittorica applicata. In seguito si dedicò a metodici studi dal vero che coltivò per tutta la vita. Conobbe presto la prospettiva e per capire a fondo il chiaroscuro si esercitò nella plastica.

Era particolarmente innamorato della scuola Veneta del secolo di Tiziano, Paolo Veronese, Piazzetta e Tiepolo. I suoi principali maestri artistici furono padre Sacchetti pittore cappuccino, Reffo di Torino, Rosario Spagnoli di Cefalù, Onofrio Tomaselli di Palermo che lo seguì per 5 anni, Moro di Udine, Pericoli di Gualdo, Vincenzo Irolli, ecc. Eseguì parecchie pale dell'altare, qualche piccolo monumento all'Immacolata, a san Giovanni Bosco a Catania, a Messina (dalle Suore), a Saluggia. Affrescò la cappella dei salesiani di Venosa e quella dell'ospedale dei bambini a Bari.

Ma il suo capolavoro furono senz'altro gli affreschi dipinti per la chiesa di S. Maria Ausiliatrice in Roma. Entrando dalla porta principale e alzando gli occhi alla volta della navata centrale, è possibile vedere nella grandiosa pittura prima della cupola, il trionfo di Marco Antonio Colonna. Sotto la figura del grande condottiero si vede un personaggio in veste rossa e cotta bianca. In questo ecclesiastico viene di solito identificato l'autoritratto di don Melle Giuseppe.

Nelle vele della cupola Melle ha raffigurato anche sant'Agostino. La vela di destra parla dell'Annunciazione a Maria Santissima e del suo concepimento Immacolato. La vela di sinistra situata sotto la scena del Concilio di Efeso rappresenta la Nascita di Gesù da Maria Vergine. A destra, sotto la scena del Giovenale c'è la raffigurazione di un sant'Agostino che scrive: "la Carne di Cristo (l'Eucarestia) è Carne di Maria", una vera e propria reliquia della Madre di Dio. Agostino è seduto a un tavolo con in mano una penna bianca e lo sguardo rivolto al cielo, mentre un angelo dalle candide vesti gli indica con la mano sinistra lo splendore dell'Eucarestia. Agostino indossa la tunica neri dei monaci agostiniani.