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PITTORI: Bernhard Mittermaier

Agostino e sua madre Monica

Agostino e sua madre Monica

 

 

MITTERMAIER BERNHARD

1904

Ohmenheim, chiesa di santa Elisabetta

 

Agostino e sua madre Monica

 

 

 

Questa bella vetrata si trova nella chiesa parrocchiale cattolica di santa Elisabetta a Ohmenheim, un quartiere di Neresheim nel Baden-Württemberg Ostalbkreis. Realizzata nel 1904 da una officina vetraria di Lauingen, l'opera raffigura un giovanissimo Agostino e sua mamma Monica.

Monica tiene amorevolmente accanto a sè il figlio che ha le mani giunte in preghiera dinanzi a un libro aperto, che la mamma regge con cura con la mano sinistra. Il volto di Monica ha un aspetto ancora giovanile e il suo sguardo è tutto preso dall'azione che sta compiendo il figlio. Da buona madre diede a tutti con efficacia, una profonda educazione cristiana: dice Agostino che egli bevve il nome di Gesù con il latte materno. Il bambino appena nato fu iscritto fra i catecumeni, anche se secondo l'usanza del tempo non fu battezzato, in attesa di un'età più adulta; crebbe con l'insegnamento materno della religione cristiana, i cui principi saranno impressi nel suo animo, anche quando era in preda all'errore.

 

All'età di diciannove anni Agostino leggeva un'opera di Cicerone, ove si dice che l'uomo deve disprezzare il mondo e seguire la filosofia, ma fu molto dolente non avervi trovato il nome di Gesù di cui sua madre gli aveva parlato.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Che incendio, mio Dio, che incendio questo in cui mi struggevo di levarmi in volo per ritornare a te, via dalle cose terrene, e non sapevo cosa volevi far di me! Sta presso di te la Sapienza. Ma l'amore della sapienza ha il nome greco di filosofia, e per quel nome mi accendevo, leggendo. Si può sedurre, con la filosofia: c'è gente che usa il suo grande nome affascinante e nobile per imbellettare e mascherare i propri errori, e quasi tutti quelli di questa razza, contemporanei o precedenti all'autore, sono segnalati e bollati in quel libro.

Là si mostra salutare il consiglio donato dal tuo spirito per bocca del tuo buon servo devoto: Badate che nessuno vi inganni con la filosofia e la vana seduzione conforme alla tradizione umana, conforme agli elementi di questo mondo e non conforme a Cristo, perché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della divinità. A quel tempo, lo sai, lume del mio cuore, ancora non conoscevo queste parole dell'Apostolo: ma in quell'esortazione bastava ad avvincermi l'invito, che il discorso mi faceva, ad amare non questa o quella setta ma la sapienza stessa, dovunque fosse: e a cercarla, conseguirla, possederla e stringerla a sé con forza. Quel discorso mi accendeva e mi faceva ardere, e in tanto fuoco una cosa sola mi raffreddava, che non vi comparisse il nome di Cristo, perché questo nome - secondo la tua bontà, Signore - questo nome del mio Salvatore, tuo figlio, il mio cuore ancora intatto l'aveva fiduciosamente succhiato col latte materno e lo conservava nel profondo. E senza questo nome qualunque opera, per quanto dotta e raffinata e veridica, non mi conquistava del tutto.

AGOSTINO, Confessioni, 3, 4, 8

 

Nel 1727 Johann Michael Zink dipinse gli affreschi del soffitto nella chiesa parrocchiale di Ohmenheim.

Nel distretto di Ohmenheim si trovano numerosi tumuli preistorici e sulla strada romana da Faimingen a Oberdorf, almeno cinque5 postazioni romane furono costruite al più tardi nel II secolo.