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PITTORI: Alberto Montrasio

Monumento a sant'Agostino

Monumento a sant'Agostino

 

 

ALBERTO MONTRASIO

1986

Raccolta Privata

 

Monumento a sant'Agostino: tolle lege

 

 

 

 

L'autore ha prodotto questo tela a tecnica mista 35x50 cm in occasione del centenario della conversione del santo avvenuta a Milano negli anni 386-387. Lo stile, decisamente moderno nella impostazione e nella realizzazione, presenta una interpretazione molto personale dell'episodio cruciale della vita del santo: Agostino, stilizzato con rapide pennellate, è al centro di un grande rettangolo, a dare un suggerimento per la realizzazione di un possibile monumento.

 

Alberto Montrasio (Monza, 1937)

Nato a Monza nel 1937, Alberto Montrasio frequenta la scuola d'arte della Villa Reale e studia direttamente sulle opere durante gli anni d'attività della galleria d'arte di famiglia, aperta a Monza fin dal 1939. Segue corsi di restauro ed effettua per lungo tempo viaggi di studio in Italia e all'estero, alla ricerca di un proprio percorso formativo nei grandi musei. Ha rapporti diretti coi maggiori artisti ma si lega d'amicizia soprattutto con Ajmone, Bergolli, Cassinari, Chighine, Cremonini, Francese, Ghermandi, Giunni, Meloni, Morlotti, Zigaina e con Bellandi, Bodini, Ceretti, Ferroni, Fossati, Saruggia.

Nel 1956, a soli 19 anni, espone alla Mostra nazionale di pittura Città di Monza; partecipa lungo il decennio a varie mostre della Famiglia Artistica; conquista riconoscimenti a vari concorsi nazionali lungo gli anni ‘60, allestisce personali in gallerie private di varie città, con il costante supporto di importanti firme come Giorgio Mascherpa, Gianfranco Bruno, Roberto Sanesi, Filippo Abbiati, Elverio Maurizi, Claudio Spadoni, Elda Fezzi, Vincenzo Guarracino, Ermanno Krumm.

Espone in personale nel 1964 alla Galleria Lambro di Monza, nel 1965 alla Galleria La Garitta di Bergamo, nel 1974 alla Galleria A2, Bari (testo di M. Monteverdi) e allo Studio della Quaglia di Verona (testo di A. M. Ciotti), nel 1976 con i colleghi Fossati e Saruggia alla Galleria Pananti di Firenze, nel 1978 con Giunni, Sturla e Ugolini alla Galleria il Punto di Genova (testo di R. Sanesi), nel 1979 alla Galleria Il Triangolo di Cremona (testo di E. Fezzi), nel 1980 con Giunni e Sturla alla Galleria Civica di Monza (testo di G. Bruno), nel 1981 alla Galleria L’Angolo di Piacenza (testo di G.Mascherpa). Nello stesso anno è tra gli artisti segnalati da Gianfranco Bruno nel catalogo Bolaffi della pittura italiana.

Datano al 1984 due vaste retrospettive, in San Paolo di Macerata (testo di A. Crespi) e alla Pinacoteca civica di Ripe San Ginesio (testo di E. Maurizi). Nuove personali presso la Galleria Montrasio nel 1997 e allo Spazio B di Quarona Valsesia nel 2003 (testo di R. Sanesi). Assai numerose le presenze in mostre collettive. Dipinti di Alberto Montrasio sono conservati presso le civiche Pinacoteche di Sesto San Giovanni, Macerata, Ripe San Ginesio, il Museo di Palazzo Sarcinelli a Conegliano, la Galleria d’arte sacra dei Contemporanei di Villa Clerici a Milano.

 

E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29