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PITTORI: Nicod Paul e Jubin

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

NICOD PAUL e JUBIN

1910

Trévoux, cappella di Saint-Symphorien

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La vetrata contrassegnata dal numero 11 nella chiesa di san Symphorien a Trévoux riproduce l'immagine a figura intera di sant'Agostino. Il santo si erge in piedi nei suoi paramenti episcopali con la mitra in testa coronata dal nimbo dei santi. Con il braccio destro stringe a sé contro il petto un lungo bastone pastorale mentre con la mano destra impugna una pecca d'oca per scrivere sopra un libro aperto che regge con la mano sinistra. Le finestre vetrate per la nuova chiesa furono realizzate nel 1910 dall'officina Nicod Paul Charles e Jubin, maestri vetrai di Lione su disegni del pittore e mastro vetraio Jean-Baptiste Barrelon (1818-1895).

Le vetrate sono state realizzate con materiale in vetro trasparente, diversi elementi laminati, smalto su vetro, grisaglia su vetro, giallo argento, piombo policromo. Sono alte m. 2,90 e larghe 90 cm. La dedica connessa alla vetrata parla di una certa famiglia Urbal, che probabilmente finanziò l'esecuzione dell'opera. Altre immagini raffigurano, oltre ad Agostino, i santi Pietro, Paolo, Giovanni Evangelista, Benedetto, Domenico, Cecilia, Giovanna d'Arco, Stefano d'Ungheria, Luigi Gonzaga, Gregorio Magno, Claudio, Filomena assieme alla scena biblica della Educazione della Vergine. Seguono ulteriori santi: Vincenzo de' Paoli (a ricordare la beneficenza), Giovanni Battista de la Salle (esempio luminoso per l'insegnamento), Bernadette (la pastorella della apparizione della Immacolata Concezione), Giovanni Maria Vianney e Filomena.

 

La prima chiesa fu costruita nel Trecento sotto forma di collegiata. Originariamente era dedicata ai santi Clair e Biagio ma successivamente fu ridedicata a san Symphorien. Grazie ad una donazione di Anne de Beaujeu, la chiesa fu eretta a collegiata nel 1523, con una bolla di papa Clemente VII. Dai resoconti delle visite pastorali seicentesche è accertato che esistevano già sette cappelle, quattro a sud e tre a nord. Una era dedicata a santi Pietro Giovanni e Claudio, citata nel 1412 e fondata da un antenato dei Cachets. Una seconda era per santa Caterina in sostituzione della cappella di san Clair e Biagio, attestata dal 1464. Una terza era dedicata a sant'Anna citata nel 1511, di proprietà dei Garnier e trasformata in sacrestia. Seguiva quella di san Giovanni Battista fondata nel 1541 da Nesme Porte; poi quella di Nostra Signora del Rosario o cappella dei Mercanti del 1542; a seguire quella di san Vincenzo, che apparteneva ai Choliers nel 1614; infine quella dell'Angelo Custode, dove fu seppellito il cuore di un giovane principe di Dombes nel 1701. La chiesa medievale era piccola e a fine Ottocento si decise di costruire un nuovo edificio. L'incarico fu affidato all'architetto di Lione Louis Antoine Bresson. Alla sua morte la direzione dei lavori fu assunta da suo genero e da Tony Bourbon. I lavori iniziarono nel 1899 con la demolizione degli edifici a ovest della collegiata, inclusa la casa dei canonici. La natura del terreno richiese la creazione di un'alta cripta per riuscire a supportare il coro. I lavori furono terminati sul finire del 1904.

Attualmente la chiesa presenta uno stile neoromanico in pietra policroma con pianta a croce latina. Le vetrate del coro, realizzate dal maestro vetraio Paul Nicod, in base ai cartoni di Auguste Morisot, nelle officine Nicod e Jubin di Lione, hanno un ruolo didattico: le scene sono immediatamente leggibili dai fedeli e attraverso una composizione chiara e figurativa, rappresentano i principali sacramenti in relazione agli eventi della vita di Cristo. Le finestre della Cappella della Vergine appartengono alla prima campagna iconografica commissionata dal parroco Canon Morel.

Le piccole finestre sopra le cappelle di san Giuseppe e di san Symphorien sono firmate Dubost e Simone e provengono dalla vecchia chiesa medioevale.

La grande navata è illuminata da tre finestre gemelle con decorazioni su vetro. L'ambone, con la benedizione di Cristo, la sede del celebrante e il tabernacolo, provengono dal vecchio pulpito che è stato eliminato dopo il Concilio Vaticano II. Una grande croce trecentesca di Cristo in legno dipinto domina il fondo dell'abside. Nella sacrestia un dipinto che risale al Settecento e proviene dall'ex collegiata raffigura un Cristo sulla croce, copia di un'opera di Charles Lebrun.

 

 

Nicod Paul e Jubin

Jean-Baptiste Barrelon (1818-1885) nel 1851 creò un laboratorio di vetreria a Grigny. Georges-Nicolas Dufêtre, suo dipendente, nel 1878 rilevò il laboratorio e stabilì la sede a Lione, mentre la fabbricazione delle vetrate continuò a Grigny. Paul Nicod e Jean Jubin rilevarono l'attività nel 1898 e a loro volta la vendettero nel 1922 a Joséphine Lamy-Paillet che chiuse l'officina negli anni Quaranta. Dal 1901 al 1918 Nicod fu associato a Jean Jubin, fratello di Antoine Jubin, il "chemineau des Monts du Lyonnais". Alcune vetrate delle chiese di Chaponost, Charbonnières, Saint-Genis-Laval, Riverie, Sain-Bel e Yzeron sono firmate con i loro nomi. In seguito alle condizioni socioeconomiche generate dalla guerra nel periodo 1914-1918, Paul Nicod nel 1919 ebbe l'idea di riunire i suoi colleghi e inviò loro una lettera in cui raccontava loro in particolare: "... gli avvenimenti che si sono appena verificati, hanno posto a tutti gravi problemi che devono essere urgentemente risolti. Da tutte le parti si raggruppano Stati e individui, non credi che anche la nostra piccola corporazione di maestri pittori e vetrai di Lione potrebbe contribuire all'edificio di armonia che si sta costruendo? Se questa è la vostra opinione, partecipate all'incontro per discutere degli interessi della nostra azienda al fine di migliorare la nostra esistenza e quella dei nostri collaboratori e lavoratori ...". La proposta fu ben accolta.