Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Novecento: Maestro di Ojai

PITTORI: Maestro di Ojai

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI OJAI

1930-1940

Ojai, chiesa di san Tommaso d'Aquino

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La statua posta all'ingresso della chiesa di san Tommaso d'Aquino a Ojai in California.

La provincia di S. Agostino della California si è formata a partire dalla sub provincia di California che era parte della Provincia di San Tommaso da Villanova nella costa orientale del paese. Nell'anno della sua fondazione, il 1969, la provincia aveva 34 frati sacerdoti, fratelli e studenti in formazione. La loro attività di ministri della Chiesa comprendeva la gestione di parrocchie e scuole secondarie nell'Arcidiocesi di Los Angeles e nella Diocesi di San Diego; un collegio nella Diocesi di Stockton, nella California centrale; e un progetto di case economiche a San Diego. Nell'autunno del 1921, il P. Nicola Vasey, provinciale della provincia di Villanova, aveva contattato il molto reverendo John Cantwell, vescovo della Diocesi di Monterrey-los Angeles, per chiedergli se esisteva la possibilità di avere una presenza agostiniana nella parte orientale nel vasto mare dell'Ovest. Il vescovo Cantwell si mostrò favorevole e nel 1923 venne aperta la scuola secondaria di S. Agostino a San Diego con 59 studenti. In questo stesso anno, il vescovo affidò la parrocchia di San Patrizio a San Diego agli agostiniani. Lo stesso vescovo invitò anche la provincia di Villanova ad aprire un Collegio con internato per ragazzi e nel 1924, venne aperta a Ojai Valley la Scuola preparatoria Villanova. Il vescovo chiese inoltre agli agostiniani di farsi carico della parrocchia di San Tommaso d'Aquino, l'unica chiesa cattolica di Ojai.

La valle di Ojai era un tempo abitata dagli indiani Chumash, ed è da una loro parola che significa

"Awhai" cioè "luna" che deriva il nome Ojai.

 

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6