Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Ottocento: Raffaele Affaitati

PITTORI: Raffaele Affaitati

Sant'Agostino combatte le eresie

Sant'Agostino combatte le eresie e gli eretici

 

 

RAFFAELE AFFAITATI

1853

Andria, Basilica di santa Maria dei Miracoli

 

Sant'Agostino combatte le eresie

 

 

 

La scena ci pone di fronte ad Agostino difensore della fede, il malleus haereticorum. Il santo è seduto in cattedra nella sua dignità episcopale con nella mano sinistra un libro aperto, segno della sua volontà di dischiudere al popolo le verità racchiuse nelle Sacre Scritture. Il braccio sinistro è alzato in cielo con in mano una penna fiammante che emana luce che acceca gli eretici. Due gruppi di angioletti portano, a destra, un simbolo della sua dignità episcopale, cioè il bastone, e, a sinistra, la cintola, segno della devozione mariana dell'ordine agostiniano. Il santo indossa sotto il piviale la nera tonaca dei monaci che a lui si sono sempre riferiti come all'autentico fondatore dell'Ordine. Sopra ad Agostino la colomba della Trinità emana una luce intensa che lo illumina. Tutto intorno a lui, ma su un livello più basso, una folla di uomini eretici è confuso e cerca di difendersi come può dal bagliore che li investe.

La scena è ambientata in un luogo ampio all'interno di una costruzione classica, che cerca forse di riprodurre la Basilica dove Agostino aveva la sua sede episcopale.

L'opera si trova al centro della navata della Basilica di santa Maria dei Miracoli ad Andria. Il grande affresco fu dipinto nel 1853, realizzandolo sulla parete tra la bussola interna del portale centrale e il finestrone. Il dipinto, che raffigura S. Agostino che sconfigge gli eretici, con sullo sfondo un tempio ad architettura classica e gruppi di angeli, è opera del pittore foggiano Raffaele Affaitati, nativo del foggiano, che in basso a sinistra lo ha firmato esattamente "RAFFAELE AFFAITATI". per questa commissione il contratto prevedeva 64 ducati, più vitto e alloggio gratis, e 6 ducati di regalia, in caso di approvazione da parte dell'arch. Federico Santacroce. Questa clausola deriva dal fatto che originariamente sul posto c'era una grande tela del pittore napoletano seicentesco Sebastiano Conca, che raffigurava Giuda Maccabeo vincitore di Nicàmore. Quest'ultima tela fu asportata dalla basilica e]donata alla Chiesa di S. Nicola, dove si trova tuttora sulla bussola interna del portale.