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PITTORI: Carlo Amati

Agostino Dottore della Chiesa, Duomo di Monza

Agostino Dottore della Chiesa, Duomo di Monza

 

 

CARLO AMATI

1808

Tribuna del Duomo di Monza

 

Agostino Dottore della Chiesa

 

 

 

 

La tribuna del Duomo di Monza reca come sostegni sul davanti quattro telamoni, in cui si identificano i quattro dottori della Chiesa latina e cioè, a partire da sinistra S. Gerolamo (non visibile in figura), S. Agostino, S. Ambrogio e S. Gregorio Magno. Sia per la convenzionale positura che per la destinazione questi mezzi busti ricordano da vicino i Dottori della Chiesa seicenteschi in bronzo, che reggono il pulpito del Duomo di Milano. La costruzione, tutta in legno, è dovuta all'architetto monzese Carlo Amati, che la mise in opera nel 1808. Ha pianta semicircolare e assieme all'altare maggiore è l'unico esempio di stile neoclassico rimasto nel duomo monzese, per quanto tradisca ancora un certo gusto barocco. Amati Carlo fu architetto e teorico italiano (Monza 1776 - Milano 1852).

Formatosi all'architettura nell'Accademia di Brera, dove studiò con Albertolli, Pollak e Zanoia, successe a quest'ultimo nell'insegnamento nel 1817. Ove si eccettui il progetto goticheggiante per la facciata del duomo di Milano, Amati rimase costantemente fedele ai princìpi della corrente classicistica, applicati in particolare nella chiesa di S. Carlo Borromeo in Milano, da lui ideata nel 1828 e costruita dal 1836 al 1847. Altri lavori dell'Amati sono la parrocchiale di Casatenovo (1808-15); la facciata della chiesa di Brivio; l'arco (1822) del ponte sul Ticino verso la città di Pavia; in Monza, la cappella delle Grazie nell'ospedale e il disegno per il pulpito del duomo. Né vanno dimenticati gli scritti archeologici e artistici, corredati d'incisioni in rame da lui stesso in gran parte eseguite, quali: Antichità di Milano (1804 e 1821), il Duomo di Milano (1809), Memoria sullo stato dell'architettura nel Medio Evo (1825).