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PITTORI: Maestro di Angat

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI ANGAT

1800-1850

Angat, chiesa di S. Monica

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La statua che raffigura sant'Agostino con nella mano sinistra una chiesa si trova nella chiesa parrocchiale di Santa Monica ad Angat nelle Filippine.

Il santo, raffigurato in forme ieratiche, regge nella mano destra il bastone pastorale e in testa porta una preziosa ed elaborata mitra.

La statua è stata completamente rivestita con abiti e paramenti episcopali.

La chiesa parrocchiale di santa Monica è una delle più antiche chiese della provincia di Bulacan, dato che venne edificata nel 1758. L'edificio evidenzia caratteristiche architettoniche barocche e presenta la particolarità di un soffitto che riproduce dipinti che ricordano, sia pure in tono minore, quelli della Cappella Sistina.

Angat è diventata parrocchia nel 1683, retta da sacerdoti agostiniani che si erano presi in carico la gestione della chiesa. Il primo sacerdote agostiniano che giunseo ad Angat fu frate Juan Morelos nel 1684.

I dipinti del soffitto all'interno della chiesa hanno cercato di riprodurre i dipinti del soffitto della Cappella Sistina in Vaticano. Questi dipinti sono stati iniziati da G. Rene Robles nel 1998 e sono stati completati di G. Jess Robles nel 2002.

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6