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Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
ARNAUD TOMMASO
1836
Napoli, Basilica Reale Pontificia di san Francesco da Paola
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Questa statua appartiene alle opere scultoree napoletane eseguite da Tommaso Arnaud, famoso anche per essere un modellista di monete.
Vi è stato raffigurato sant'Agostino nelle sue vesti di vescovo e Dottore della Chiesa.
Il santo è ritto in piedi con la mano destra che regge un libro appoggiato al petto, mentre con il braccio destro disteso usa la mano per indicare ai fedeli la direzione dove guardare.
La statua si trova nella Basilica Reale Pontificia di San Francesco da Paola, una tra le più caratteristiche e celebri chiese di Napoli. Posta al centro del lato curvo di piazza del Plebiscito, davanti al Palazzo Reale, essa costituisce la più importante chiesa italiana del periodo neoclassico.
Nel 1815 il re Ferdinando I delle Due Sicilie ne decise l'edificazione come ringraziamento a san Francesco di Paola per la riconquista del Regno: nel 1817 fu indetto un nuovo concorso, che fu vinto dall'architetto svizzero Pietro Bianchi di Lugano, che riuscì a esprimere nella costruzione della nuova chiesa grandi qualità ingegneristiche, rivelate dalla solidità dell'opera e dall'intelligenza delle soluzioni tecniche. I lavori furono ultimati nel 1824, ma solo nel 1836 la chiesa venne inaugurata da Papa Gregorio XVI, che le assegnò il titolo di Basilica Pontificia. La rese autonoma dalla Curia Arcivescovile di Napoli e inoltre concesse il privilegio di officiare con l'altare rivolto verso i fedeli.
La chiesa ricorda il Pantheon di Roma, di cui riproduce la forma circolare,. La facciata è preceduta da un pronao formato da sei colonne e due pilastri di ordine ionico, che reggono un architrave sul quale è scolpita la dedica «D.O.M.D. FRANCISCO DE PAULA FERDINANDUS I EX VOTO A MDCCCXVI».
All'interno della rotonda, dal diametro di 34 m, l'area centrale è coperta da una cupola sorretta da 34 colonne di ordine corinzio alte 11 m e con fusti in marmo di Mondragone, alternate ad altrettanti pilastri. Sopra il colonnato si trovano le tribune di corte e, lungo le pareti otto statue: da destra, si incontrano le immagini di san Giovanni Crisostomo opera di Gennaro Calì, sant'Ambrogio di Tito Angelini, san Luca di Antonio Calì, san Matteo di Carlo Finelli, san Giovanni Evangelista di Pietro Tenerani, san Marco di Giuseppe de Fabris, sant'Agostino di Tommaso Arnaud e sant'Attanasio di Angelo Solani. Agli altari delle cappelle si trovano, da destra, questi dipinti: san Nicola da Tolentino e san Francesco di Paola che riceve da un angelo lo stemma della carità, di Nicola Carta, l'Ultima comunione di San Ferdinando di Castiglia di Pietro Benvenuti, il Transito di San Giuseppe di Camillo Gerra, l'Immacolata e morte di sant'Andrea Avellino di Tommaso de Vivo. Di fronte all'ingresso si trova l'altare maggiore, opera di Anselmo Cangiano del 1641, qui trasferito nel 1835 dalla chiesa dei Santi Apostoli. L'opera è ricca di lapislazzuli e di pietre preziose. Ai lati si trovano due Angeli Teofori in cartapesta dorata. Nell'abside è raffigurato il miracolo di san Francesco di Paola che resuscita il nipote morto, tela di Vincenzo Camuccini. Nella sagrestia, infine, si conservano l'Immacolata di Gaspare Landi e la Circoncisione di Antonio Campi.